MAROCCO DOSSIER

COP22 di Marrakech : LA COP DELL’AZIONE

A Marrakech la COP dell’Azione

Marrakech ospiterà, dal 07 al 18 novembre 2016, la 22a sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP22).

L’evento succede alla COP21 segnata, a sua volta, da progressi significativi. La COP22 dovrà concentrarsi sul piano dell’azione per realizzare le diverse priorità evidenziate dall’Accordo di Parigi, tra cui quelle relative all’adattamento, alla trasparenza, al trasferimento di tecnologia, al rafforzamento delle capacità.

Per il presidente della COP22 sig. Salaheddine Mezouar, questa conferenza è un'”opportunità per dar voce ai Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, in particolare i Paesi africani e gli Stati insulari. È urgente agire dinnanzi a tali sfide legate alla stabilità e alla sicurezza”, ha affermato. La COP22 vuole inoltre essere quella dell’azione.

Incoraggiare i Paesi a impegnarsi nell’economia a basso tenore di carbonio

I Paesi firmatari dell’accordo di Parigi devono sviluppare i loro piani nazionali di adattamento. Per la sig.ra Nizar Baraka, presidente del comitato scientifico della Cop22, “dobbiamo incoraggiare i nostri Paesi a impegnarsi in modo forte, in settori legati alla green economy [e anche all’economia blu] per sfruttare le opportunità in termini di crescita e di posti di lavoro ad essa associati”.

Lo scopo è anche quello di preservare la sostenibilità dei nostri modelli di sviluppo e migliorare l’accesso e le condizioni di utilizzo e di sviluppo delle tecnologie verdi.

“Ritrovare l’universalismo”

Il sig. Driss El Yazami, capo del polo della società civile della COP22, sottolinea l’importanza della “solidarietà universale” precisando: “la COP22 deve essere quella dell’uguaglianza, dei giovani e della democrazia.”

Per Driss El Yazami, “anche se le responsabilità storiche e gli effetti futuri sono ripartiti in modo diseguale, è insieme che dobbiamo reagire. L’emergenza clima ci chiede in qualche modo di “ritrovare l’universalismo”.

L’ACCORDO DI PARIGI

Il primo accordo universale sul clima è stato adottato all’unanimità in occasione della COP21, tenutasi nel dicembre 2015 a Parigi.

Questo accordo punta a limitare l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto dei 2°C”, rispetto al periodo pre-industriale (1880-1899). A tal fine, gli Stati hanno fissato l’obiettivo di ridurre le loro emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 e del 100% entro il 2100.

Il testo dell’Accordo di Parigi è stato adottato il 12 dicembre 2015 da 195 Paesi.

Ridefinire l’economia globale verso un modello a basso tenore di carbonio: tale era il desiderio espresso dai 150 Capi di stato presenti alla COP21. La posta in gioco è alta, perché si tratta di cambiare il paradigma della civiltà.

Per entrare in vigore, l’accordo deve essere ratificato da 55 Stati membri che rappresentino almeno il 55% delle emissioni di gas effetto serra. L’obiettivo è quello di limitare il riscaldamento climatico al di sotto dei 2°C per una riduzione di 1,5°C, esplicitamente menzionata nell’accordo di Parigi.

Il 22 aprile 2016, nella sede delle Nazioni Unite a New York, 177 capi di Stato e di Governo hanno partecipato alla Cerimonia di firma di questo accordo. Le Parti avranno un anno per ratificarlo.

Nel quadro di questo primo accordo universale sul clima, gli Stati sono tenuti a contribuire ad una mitigazione delle emissioni di gas serra e a rivedere i loro impegni ogni 5 anni.

 

IL MAROCCO E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il Marocco ha adottato una strategia di sviluppo sostenibile per promuove l’equilibrio tra le dimensioni ambientali, economiche e sociali. Obiettivi: migliorare il quadro di vita dei cittadini, rafforzare la gestione sostenibile delle risorse naturali e promuovere l’uso di tecnologie legate alle energie pulite.

Per dotarsi dei mezzi per raggiungere questa ambizione, il Marocco ha lanciato una serie di riforme politiche, istituzionali e socio-economiche. Inoltre, la nuova Costituzione del 2011 ha sancito lo sviluppo sostenibile come diritto per tutti i cittadini.

Questo processo è stato anche rafforzato dall’adozione della Carta Nazionale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, sviluppata attraverso un’ampia concertazione con il settore pubblico, gli operatori del settore privato e la società civile. L’attuazione della Strategia di Adeguamento dell’Ambiente e l’Iniziativa Nazionale di Sviluppo Umano (INDH), sono andati a completare tale processo.

Inoltre, i principi dello sviluppo sostenibile si integrano nelle strategie settoriali, come la strategia del Piano Marocco Verde in materia di agricoltura e agroindustria, cruciale per la sicurezza alimentare del Regno.

IL COMITATO GUIDA DELLA COP22

Il comitato guida della COP22 è stato approvato da Sua Maestà il Re Mohammed VI, giovedì 11 febbraio.

Presieduto dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Salaheddine Mezouar, esso si compone di 11 membri con missioni definite.

Salaheddine Mezouar

Presidente della COP22

Hakima El Haité

Rappresentante di alto livello del Marocco per il clima

Abdelâdim Lhafi

Commissario della COP22

Aziz Mekouar

Ambasciatore per la negoziazione multilaterale

Nizar Baraka

Presidente del comitato scientifico

Driss El Yazami

Capo del Polo della società civile

Abdeslam Bekrate

Capo del Polo della logistica e della sicurezza

Samira Sitaïl

Capo del Polo della stampa e della comunicazione

Said Mouline

Capo del Polo del partenariato pubblico/privato

Fouzi Lekjaa

Capo del Polo finanziario

Mohamed Benyahia

Capo del Polo eventi paralleli, « side events »

 

Per maggiori informazioni, http://www.cop22.ma