14 ottobre 2016
Fonte:
Direttore Generale della FAO
Signore e Signori Ministri,
Eccellenze, Signore e Signori,
Aprire la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dedicata quest’anno alla tematica dei cambiamenti climatici e della sicurezza alimentare, è, per me, motivo di orgoglio e gioia.
Tengo a rendere omaggio a Graziano da Silva e, attraverso di lui, all’insieme del personale della FAO, per questo appuntamento annuale consacrato alla lotta alla fame e alla malnutrizione . Ogni anno, questa Giornata fa luce su uno dei numerosi aspetti della sicurezza alimentare, che si tratti, ad esempio, dei punti deboli e della povertà in ambiente rurale, dei sistemi di produzione agricola rispettosi dell’ambiente e della biodiversità o ancora dell’inclusione delle donne e dei giovani.
La sicurezza alimentare resta una delle sfide maggiori cui si deve confrontare l’umanità. Infatti, mentre circa 800 milioni di persone si trovano, attualmente, in condizioni di insicurezza alimentare, la produzione agricola mondiale dovrà essere incrementata di oltre il 70% per il 2050 per poter soddisfare i bisogni di una popolazione mondiale stimata in 9 miliardi di persone.
Dinnanzi al deterioramento delle risorse naturali e dei suoli, all’accentuarsi dello stress idrico e ad una urbanizzazione accelerata, dobbiamo operare a favore di evoluzioni profonde nel nostro modo di affrontare il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione.
E’ emblematico, a tal riguardo, che più di 100 sindaci firmatari del Patto di Milano delle politiche alimentari urbane si riuniscano in occasione della celebrazione di questa Giornata per esaminare l’accessibilità degli alimenti di qualità nell’ambiente urbano.
Eccellenze, Signore e Signori,
Da sempre i nostri sistemi agricoli hanno avuto come obiettivo quello di assicurare la nostra sicurezza alimentare, proteggendo al contempo l’ambiente e le risorse naturali. Devono ora partecipare alla lotta ai cambiamenti climatici e adattarvisi.
L’agricoltura è un settore a forte contributo in materia di attenuazione. Il miglioramento delle pratiche agricole permette non solo di ridurre le emissioni dei gas serra ma anche di preservare il potere di cattura del carbonio dei suoli e di limitare la deforestazione. L’agricoltura concorre anche alla sobrietà di altri settori, quali l’energia, i trasporti o le costruzioni, offrendo prodotti di sostituzione ricavati dalla biomassa agricola o forestale.
Tuttavia, l’adattamento dell’agricoltura è ugualmente primordiale. Come sottolineato dalla FAO, esso risulta ai primi posti tra le priorità dei contributi già previsti determinati a livello nazionale (INDCs) di una larga maggioranza di Paesi.
Eccellenze, Signore e Signori,
L’anno 2015 ha costituito un punto di svolta storico con l’adozione di tre accordi importanti, il piano d’azione di Addis Abeba sul finanziamento dello sviluppo, l’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima.
Questi tre accordi ricollocano lo sviluppo sostenibile, equo e solidale al centro delle priorità e delle sfide internazionali. Sottolineando l’urgenza di un’azione collettiva, essi sostengono un approccio globale, integrato ed inclusivo, che tenga conto della limitatezza delle risorse naturali e dell’esigenza di una doppia solidarietà, intra-generazionale e intergenerazionale.
Inserendosi risolutamente in tale dinamica, il Regno del Marocco ha scelto di fare della COP22, che esso accoglierà il prossimo novembre a Marrakech, la COP dell’azione e della realizzazione dell’Accordo di Parigi.
La Presidenza marocchina vigilerà a mantenere lo spirito di mobilitazione che è prevalso a Parigi, a livello dell’accrescimento dei finanziamenti dedicati al clima, dello sviluppo dell’expertise e del trasferimento delle tecnologie. Essa porrà l’accento sull’adattamento, prioritariamente dei Paesi del Sud e dei piccoli Stati insulari.
Eccellenze, Signore e Signori,
Come sottolineato da Sua Maestà il Re Mohammed VI, la scommessa della COP22 sarà anche – riporto – “di far ascoltare la voce di un’Africa unita, forte, mobilitata e, in definitiva, ascoltata e compresa”.
La sicurezza alimentare è un asse centrale dello sviluppo in Africa, che possiede il 60% delle terre arabili non coltivate nel mondo. Agendo sia sull’adattamento che sull’attenuazione, l’agricoltura africana farà parte della soluzione ai cambiamenti climatici e alla sicurezza alimentare globale.
In tale contesto, il Marocco lancia un’iniziativa per l’Africa, che si inserisce nella continuità delle recenti mobilitazioni a favore dell’agricoltura africana, in particolare la Dichiarazione di Abidjan per uno sviluppo agricolo resiliente in Africa.
L’iniziativa marocchina per “l’Adattamento dell’Agricoltura Africana” o “Tripla A” è un invito all’azione. Essa ha, come obiettivo, di fare dell’Adattamento dell’Agricoltura Africana una delle priorità dell’agenda della COP22. La sua forza risiede nel legame che essa intesse tra le sfere del clima e quelli dell’aiuto allo sviluppo, trattati in precedenza separatamente.
La “Tripla A” punta, da una parte, a rafforzare i finanziamenti dedicati all’adattamento dell’agricoltura africana e, dall’altra parte, ad accelerare la realizzazione di progetti operativi specifici e prioritari a favore della sicurezza alimentare.
Eccellenze, Signore e Signori,
Il destino del nostro pianeta è ancora nelle nostre mani. Non deve sfuggirci. Non è troppo tardi per agire al fine di ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici sulle nostre agricolture.
Se non facciamo nulla per lottare contro le ripercussioni sulla sicurezza alimentare e quella dell’acqua, i risultati ottenuti in questi ultimi decenni in materia di sviluppo saranno messi in discussione e impediranno qualsiasi progresso.
E’ nostro compito, pertanto, provvedere, tutti insieme, ad adottare rapidamente tutte le misure in grado di assicurare uno sviluppo rispettoso ed armonioso rispetto alle esigenze dell’Uomo e a quelle del pianeta.
