MAROCCO NEWS

Summit Umanitario Mondiale

25 maggio 2016

Istanbul – SM il Re Mohammed VI ha rivolto un messaggio ai partecipanti del primo Summit Umanitario Mondiale organizzato il 23 e 24 maggio a Istanbul.

Di seguito il testo integrale del Messaggio Reale:

“Sia lode a Dio,

Siano la preghiera e la salvezza sul Profeta, sulla Sua famiglia e sui Suoi compagni,

Sua Eccellenza Signor Recep Tayyip Erdogan, Presidente della Repubblica di Turchia,

Sua Eccellenza Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite

Maestà, Eccellenze e Altezze,

Signore e Signori,

Siamo lieti, prima di tutto, di rivolgere i nostri vivi ringraziamenti a Sua Eccellenza il Signor Recep Tayyip Erdogan, Presidente della Repubblica sorella della Turchia, il cui Paese ospita il primo Summit Umanitario Mondiale.

Teniamo anche ad esprimere il nostro apprezzamento per gli sforzi compiuti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dalle organizzazioni regionali, così come dagli Stati che hanno ospitato le consultazioni e gli incontri preparatori in vista del vertice, al fine di garantire il successo dei suoi lavori.

Il nostro incontro di oggi si inserisce in una congiuntura delicata caratterizzata da un aumento vertiginoso del numero di rifugiati e migranti in tutto il mondo e dal susseguirsi di ondate umane inedite in fuga dagli orrori della guerra ed dai pericoli causati dalle calamità naturali e dalla precaria situazione economica nei rispettivi Paesi.

Per far fronte alla sofferenza e alle tragedie che ne derivano, è importante concentrarsi oggi su ciò che è pragmatico, adottando un approccio razionale e individuando delle proposte proattive e lungimiranti, per promuovere lo sviluppo dell’azione umanitaria, ben lontani da ogni sorta di strumentalizzazione politica.

Signore e Signori,

Abbiamo garantito, sin dalla nostra ascesa al Trono del Regno del Marocco, che l’azione umanitaria nobile fosse un pilastro fondamentale e strutturante della politica estera del Regno. E’ quindi con orgoglio che notiamo l’effettivo contributo del Marocco all’attenuazione delle crisi umanitarie, ovunque si trovino, in particolare nei Paesi del Sud.

Allo stesso modo, il Marocco è sempre stato tra i primi a fornire, ogni qual volta ve ne era la necessità, i primi aiuti umanitari alle persone colpite da calamità naturali o conflitti armati, fornendo in particolar modo prodotti alimentari, medicine, tende e ospedali da campo multidisciplinari, tanto in Palestina quanto in Tunisia e nel Regno hascemita di Giordania, per alleviare le sofferenze dei nostri fratelli siriani e libici.

Parallelamente a queste operazioni condotte sul campo, è stato adottato un approccio basato sulla mediazione, sul dialogo e sulla cooperazione, oltre alla partecipazione effettiva ad un buon numero di operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite.

A margine della nostra conferenza, il Regno del Marocco ha allestito una mostra che mette in evidenza il suo contributo all’azione umanitaria e le nobili missioni ad essa collegate, in particolar modo quelle condotte dai contingenti militari marocchini.

Tuttavia, il contributo del Regno nel settore umanitario non si limita agli aiuti d’emergenza. Esso s’inserisce, piuttosto, all’interno di un’ottica globale mirante ad alleviare le sofferenze delle categorie vulnerabili con progetti di sviluppo sostenibile, dedicati in particolare ai Paesi dell’Africa sub-sahariana.

Questo approccio è illustrato da varie attività condotte nel quadro di progetti solidali di cooperazione Sud-Sud, relativi soprattutto a scambi di competenze e tecniche, operazioni di perforazione di pozzi e fornitura di concimi adatti alle esigenze dei piccoli agricoltori e la creazione di dispensari rurali. Questo approccio include anche le campagne di vaccinazione e di cure mediche, organizzate soprattutto in Mali, Niger, Guinea, Gabon, Senegal e Guinea-Bissau.

Per quanto riguarda la lotta alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici, vorrei sottolineare l’adesione totale del Marocco al “Piano di sviluppo sostenibile per il 2030″ e all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Ribadisco anche che il Regno del Marocco, che ospiterà, nel mese di novembre a Marrakech, la ventiduesima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP 22, tiene al fatto che si arrivi ad un impegno internazionale più forte per affrontare la questione dei cambiamenti climatici in Africa, più in particolare nella regione del Sahara e del Sahel.

Signore e Signori,

Il trattamento della crisi dei rifugiati nel mondo non li dovrebbe esporre allo sfruttamento né privarli dei loro diritti più elementari, in particolare il diritto alla registrazione e al censimento. Si tratta infatti, di una disposizione fondamentale prevista dal diritto internazionale umanitario per garantire la loro protezione internazionale, valutare le loro esigenze e garantire il carattere civile dei campi che li ospitano.

Inoltre, chiediamo una maggiore efficacia e trasparenza nell’azione umanitaria, nella consacrazione del principio di rendicontazione ad essa legato, e la padronanza dei meccanismi di monitoraggio e valutazione che vi afferiscono. L’obiettivo è quello di garantire che i rifugiati stessi, e nessun altro, siano gli unici beneficiari degli aiuti umanitari, e che questi non vengano dirottati o sfruttati secondo pratiche dannose per l’azione umanitaria.

E’ inoltre opportuno garantire un trasporto degli aiuti umanitari sicuro e senza ostacoli, secondo i principi immutabili che si applicano in questo settore, ovvero l’imparzialità, l’integrità e l’indipendenza. E’ inoltre importante fornire protezione agli operatori umanitari attivi, in particolare le équipes mediche, con l’obiettivo di rafforzare i dispositivi dell’azione umanitaria innovativa.

Possa Dio guidare i nostri Passi, nell’interesse di tutta l’umanità.

Wassalamou alaikoum wa warahmatoullahi barakatuh”.