MAROCCO NEWS

Caso Gdim Izik

25 gennaio 2017

 A termine dell’udienza nell’ambito del processo di ieri lunedì 23 gennaio, gli avvocati rappresentanti della parte civile e degli accusati hanno definito “positiva” la presenza delle condizioni per un processo equo, nel quadro degli eventi Gdim Izik.

In una dichiarazione,  l’avvocato della parte civile Abdellatif Ouahbi, ha sottolineato che “il fatto che sussistano le condizioni per un processo equo è una cosa positiva da accogliere favorevolmente”.
In una dichiarazione simile, l’avvocato colombiano Norma Caballero, ha assicurato la presenza di tutte le garanzie e i diritti per l’insieme delle parti in causa, accusati, parte civile e vittime”, plaudendo al corretto svolgimento dell’udienza. L’avvocato ha aggiunto che “In Colombia, siamo abituati a questo tipo di casi. Qui in Marocco abbiamo trovato un alto livello di professionalità, rispetto delle parti e avvocati all’altezza”.
Dal canto suo il presidente dell’Associazione di coordinamento delle famiglie e degli amici delle vittime Gdim Izik, Mohamed Atartour, ha dichiarato la grande solidarietà da parte di numerosi avvocati stranieri che hanno manifestato la loro disponibilità nel sostenere le famiglie delle vittime, con l’augurio nel più breve tempo possibile di porre fine alle “sofferenze delle famiglie delle vittime”.

Il processo noto come quello del “Gruppo Gdeim Izik” dinnanzi al tribunale civile, avviene dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato il precedente processo dinnanzi al tribunale militare e a seguito dei verdetti pronunciati contro le 25 persone perseguiti. Una decisione che arriva a seguito dell’adozione da parte del Parlamento del Marocco nel luglio 2015 della riforma della giustizia militare su raccomandazione del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani (CNDH).  La novità principale della riforma è l’incompetenza delle giurisdizioni militari nel giudicare i civili, tranne che in caso di guerra. Le riforme intraprese dal Marocco, a partire dal 1999, nell’ambito dei Diritti Umani sono considerevoli e la Costituzione del 2011 garantisce i diritti fondamentali, in particolare il diritto al ricorso e alla difesa.

25 persone sono accusati di gravi reati di diritto comune, per l’uccisione di 11 membri delle forze dell’ordine e  la profanazione delle loro salme, come mostrato dal video seguente:
La verità sugli eventi di Laayoune – Gdeim Izik:
https://www.youtube.com/watch?v=7haOqfnBf9o

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