MAROCCO NEWS

Discorso di SM alle due camere

16 ottobre 2017

Rabat, 13/10/2017 (MAP) – Sua Maestà il Re Mohammed VI ha tenuto un discorso, venerdì, dinnanzi ai membri delle due Camere del Parlamento, in occasione dell’apertura della prima sessione del 2° anno legislativo della 10° legislatura, di cui si riporta di seguito il testo integrale:

 

“Lode a Dio, Preghiera e Salvezza per il Profeta, la Sua famiglia e i Suoi compagni,

Signore e Signori parlamentari,

È con vera gioia e pari orgoglio che giungo nuovamente ad incontrarmi con voi, oggi, come sono solito fare ogni anno, in occasione dell’apertura dell’anno legislativo del Parlamento.

 Questa sessione fa seguito al Discorso del Trono in cui abbiamo individuato le difficoltà che ostacolano l’evoluzione del nostro modello di sviluppo, e notato i disservizi che imperversano a tutti i livelli dell’amministrazione e a livello dei consigli eletti e delle collettività territoriali.

In questo contesto, prendere una pausa per ingaggiare una riflessione critica risponde ad una esigenza del momento; non è fine a sé stessa, né il termine del processo.

 Piuttosto, questa pausa segna l’inizio di una tappa cruciale, in cui ci sarà da stabilire una correlazione effettiva tra responsabilità e resa dei conti. Sarà quindi necessario cercare attivamente risposte e soluzioni appropriate ai problemi urgenti e alle questioni pressanti dei cittadini.

Signore e Signori parlamentari,

Non critichiamo per il piacere di criticare, lasciando le cose come sono. La nostra intenzione è piuttosto di risolvere la situazione, assicurandoci di rettificare gli errori fatti e di correggere i disservizi constatati.

 Poniamo le basi di un approccio efficiente e spianiamo la strada per un nuovo tipo di percorso. Infatti, l’azione che conduciamo è al centro delle nostre prerogative costituzionali; illustra la nostra ferma volontà di andare avanti nel processo di riforma e dare un esempio a qualsiasi persona o entità incaricata della gestione della cosa pubblica.

In qualità di garante dello Stato di diritto, con la responsabilità di assicurare il rispetto della legge, che noi siamo, del resto, i primi ad applicare, non abbiamo mai esitato a agire contro chiunque si dimostri negligente nell’adempimento del suo dovere nazionale o professionale.

 Nell’attuale situazione, è necessaria una maggiore fermezza per chiudere con il lassismo e le pratiche fraudolente che danneggiano gli interessi dei cittadini.

Signore e Signori parlamentari,

I problemi sono noti e le priorità chiare; non abbiamo bisogno di ricorrere ad altre diagnosi poiché ce ne sono già in abbondanza.

 Abbiamo ripetutamente fatto il punto sulla situazione e preso pienamente coscienza dei malfunzionamenti che sono noti a tutti i marocchini.

 Poiché, cosa si chiede in definitiva? In primo luogo, l’efficace attuazione dei progetti di sviluppo programmati e messi in cantiere; contestualmente, la ricerca di soluzioni pratiche e realizzabili ai veri problemi dei cittadini e delle risposte adatte alle loro ragionevoli richieste e alle loro legittime aspettative in termini di sviluppo, istruzione, sanità, occupazione, ecc.

 Allo stesso tempo, è importante assicurare un rigoroso e continuo monitoraggio dello stato di avanzamento dei programmi sociali e di sviluppo, e accompagnare i lavori avviati sottoponendoli ad una valutazione regolare e integra.

 A tal fine abbiamo deciso di istituire un ministero delegato presso quello degli affari esteri, incaricato degli affari africani, e più in particolare degli investimenti, nonché di creare due unità di monitoraggio, una presso il Ministero dell’Interno e l’altra presso il Ministero delle Finanze.

 Inoltre, forniamo i nostri orientamenti alla Corte dei Conti affinché essa svolga le sue missioni di monitoraggio e valutazione dei progetti pubblici avviati nelle diverse regioni del Regno.

 Oggi i marocchini hanno bisogno di uno sviluppo equilibrato ed equo, garante della dignità di tutti, generatore di reddito e occupazione, soprattutto a beneficio dei giovani; uno sviluppo che contribuisca ad instaurare un clima di tranquillità e stabilità e che promuova un inserimento riuscito nella vita familiare, sociale e professionale, che ogni cittadino richiede.

Auspicano anche una estensione della copertura medica e l’agevolazione dell’accesso dignitoso, per tutti, a dei buoni servizi sanitari.

Oggi, i marocchini vogliono che i loro figli beneficino di un’istruzione di qualità, che non si limiti a sviluppare le capacità di lettura e scrittura, ma in grado di offrir loro la garanzia di abbracciare il mondo del sapere e della comunicazione; un’istruzione di qualità che consenta loro di entrare nel mercato del lavoro e di inserirvisi facilmente e che contribuisca alla promozione individuale e collettiva. E non un insegnamento che funziona come una macchina per fabbricare legioni di laureati disoccupati.

I marocchini hanno inoltre bisogno di una giustizia equa ed efficace; hanno bisogno di un’amministrazione al loro servizio e al servizio dell’interesse generale, che incoraggi gli investimenti, stimoli il processo di sviluppo, lontano da qualsiasi forma di clientelismo, di corruzione e di prevaricazione.


Signore e Signori parlamentari,

Se il Marocco ha fatto progressi evidenti, riconosciuti a livello mondiale, il modello di sviluppo nazionale, al contrario, ora si dimostra inadatto a soddisfare le richieste pressanti e le crescenti esigenze dei cittadini, inadatto a ridurre le disuguaglianze fra categorie e i divari territoriali e a realizzare la giustizia sociale.

 A questo proposito, invitiamo il governo, il parlamento e le varie istituzioni o organismi coinvolti, ciascuno nel proprio ambito di competenza, a riconsiderare il nostro modello di sviluppo per metterlo in linea con le evoluzioni che stanno caratterizzando il Paese.

 Esprimiamo l’augurio che sia elaborata una concezione integrata di questo modello, atta ad infondergli un nuovo dinamismo, a superare gli ostacoli che frenano la sua evoluzione e a fornire rimedi alle debolezze e ai malfunzionamenti rivelati dalle valutazioni condotte sul campo.

 Fedele all’approccio partecipativo di cui ci avvaliamo sempre per affrontare le problematiche nazionali principali, come la revisione della Costituzione e la regionalizzazione avanzata, chiediamo che l’insieme delle competenze nazionali, attori seri e forze vive della nazione, siano associati a tale processo di riflessione.

 Inoltre, invitiamo tutti a dar prova di oggettività chiamando le cose col loro nome, senza compiacenza né fronzoli, e proponendo soluzioni innovative e audaci; anche a costa di deviare dai metodi convenzionali finora applicati, o addirittura di provocare un vero e proprio terremoto politico.

 Vogliamo che, a livello nazionale, sia osservata una tappa, dando il tempo per affrontare collettivamente le questioni e i problemi che preoccupano i marocchini. Contribuiremo così a risvegliare una presa di coscienza della necessità di far evolvere le mentalità che ostacolano la realizzazione dello sviluppo globale che noi auspichiamo.

 Nel riaffermare la nostra volontà di seguire questo tema, siamo in attesa di prendere atto, con attenzione, delle proposte e delle misure che saranno adottate come base per l’elaborazione del progetto di un nuovo modello di sviluppo.

Signore e Signori parlamentari,

Qualunque sia il livello di maturità raggiunto dal nostro modello di sviluppo, esso avrà sempre una redditività limitata se non si basa su meccanismi efficaci in grado di garantire il suo sviluppo a livello locale e regionale.

È per questo che abbiamo sempre invitato ad agire più tempestivamente nell’ambito della regionalizzazione avanzata poiché la sua piena attuazione porterà risposte tangibili alle richieste sociali, alle aspettative di sviluppo espresse nelle diverse regioni del Regno.

 La regionalizzazione non è solo un insieme di leggi e procedure amministrative. È fondamentalmente l’espressione di un profondo cambiamento nelle strutture dello Stato; essa è anche il supporto ad un approccio pratico in materia di governance territoriale.

 Ancor più, essa è il mezzo più efficace di venire a capo dei problemi locali e di soddisfare le richieste delle popolazioni che ne sono colpite. Infatti la regionalizzazione si basa su due fondamenti: ascoltare i cittadini e associarli al processo decisionale, in particolare attraverso i loro rappresentanti in seno ai consigli eletti.

 Consapevoli del fatto che non ci sono soluzioni preconfezionate ai problemi che si presentano nelle diverse regioni del Paese, ribadiamo la necessità di adeguare le politiche pubbliche alle preoccupazioni dei cittadini, in funzione delle esigenze e delle specificità di ciascuna regione.

 Al fine di garantire una gestione ancor più efficace degli affari pubblici locali, sottolineiamo la necessità di combinare il trasferimento delle competenze alle regioni con quello di risorse umane qualificate e di mezzi finanziari sufficienti.

 A questo proposito, forniamo le nostre linee guida al governo per stabilire un calendario rigoroso di completamento della regionalizzazione avanzata.

 D’altra parte, incarichiamo i consigli eletti, in particolare a livello regionale, di assumere pienamente le proprie responsabilità nella gestione degli affari di ogni regione. A tal fine, essi devono prendere le iniziative necessarie per allinearsi con le popolazioni e soddisfare le loro legittime richieste.

 Invitiamo inoltre, come fatto più di una volta in precedenza, all’elaborazione e all’adozione di una carta avanzata di decentramento amministrativo. Esortiamo anche a fissare un calendario preciso per l’applicazione di questa carta.

Signore e Signori parlamentari,

Purtroppo, il progresso registrato dal Marocco non va a beneficio di tutti i cittadini. In particolare, non riguarda coloro i quali ci sono particolarmente a cuore: la nostra gioventù, che rappresenta più di un terzo della popolazione.

Infatti, garantire il miglioramento della gioventù marocchina per favorire il suo impegno attivo ed efficiente nella vita pubblica nazionale, è una sfida importante che deve essere affrontata in modo appropriato. L’abbiamo sottolineato diverse volte, in particolare nel Discorso del 20 agosto 2012: la gioventù rappresenta la nostra vera ricchezza; lungi dall’essere un ostacolo allo sviluppo, essa ne costituisce il motore.

 Come risultato dei mutamenti sociali in atto in Marocco, i giovani si affermano ormai come un nuovo attore chiave e hanno un’influenza notevole sulla scena nazionale.

Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti, ai Nostri occhi e a quelli degli interessati, la situazione dei nostri giovani rimane insoddisfacente. Molti di loro patiscono l’esclusione, la disoccupazione e si trovano nell’impossibilità di completare i loro studi, talvolta persino di accedere ai servizi sociali di base.

 Inoltre, il sistema di istruzione e formazione non svolge efficacemente il suo ruolo nella valorizzazione e nell’integrazione socioeconomica dei giovani.

Certo, da un determinato punto di vista, le politiche pubbliche settoriali e sociali riservano un ruolo importante ai giovani. Tuttavia, il loro impatto sulla situazione di questo segmento di popolazione rimane limitato, a causa della scarsa efficacia dei programmi, della loro mancanza di coerenza, della loro inadeguatezza alle specificità di ogni categoria di giovani.

Inoltre, le questioni legate alla gioventù non si possono dissociare dalle questioni di crescita, investimento e lavoro. Ecco perché, per rimediare alla precaria situazione dei giovani, è necessario innovare con iniziative e progetti concreti, in grado di sprigionare le loro energie, assicurare loro un lavoro, un reddito stabile. Solo allora saranno in grado di portare il loro contributo attivo allo sviluppo del Paese.

A titolo di esempio, cito il caso particolare dei giovani che lavorano nel settore sommerso. La loro situazione richiede la ricerca di soluzioni realistiche che non implichino necessariamente la mobilitazione di risorse materiali significative, ma che forniscano mezzi e spazi di lavoro adeguati per svolgere le loro attività legalmente. Simili rimedi hanno il vantaggio di creare benefici per questa categoria della popolazione e, oltre ad essa, per la società nel suo insieme.

Analogamente all’Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano, esortiamo allo sviluppo di una nuova politica integrata per i giovani. Incentrata fondamentalmente sulla formazione e l’impiego, essa dovrebbe avere il potenziale necessario per proporre delle soluzioni realistiche ai problemi concreti dei giovani, in particolare quelli che vivono nelle zone rurali e nei quartieri periferici e poveri.

Affinché questa nuova politica possa riuscire e rispondere al requisito di efficacia, raccomandiamo che le disposizioni della Costituzione fungano da fonte di ispirazione per la sua elaborazione e che la parola venga data ai giovani affinché questi possano dare il loro contributo. Chiediamo altresì un’apertura verso le differenti correnti di pensiero e un utilizzo ragionevole dei rapporti e degli studi di cui abbiamo ordinato la preparazione, in particolare il Rapporto sulla “Ricchezza globale del Marocco” e la “Visione 2030 per l’istruzione e formazione”.

In vista dell’elaborazione e dell’adozione di questa politica, chiediamo di attivare la realizzazione del Consiglio consultivo della Gioventù e dell’Azione associativa. La missione di questa istituzione costituzionale è, in effetti, quella di animare il dibattito sulle questioni legate alla gioventù, emettere pareri in materia e assicurare un monitoraggio della situazione di questa categoria della popolazione.

Signore e Signori parlamentari,

I malfunzionamenti che offuscano la gestione degli affari pubblici non sono una fatalità. Superarli non è impossibile, a condizione di armarsi di una volontà sincera e di sfruttare ragionevolmente i mezzi disponibili.

Questo compito è di vostra competenza, parlamento, governo e eletti: siete responsabili dinanzi a Dio, al Popolo e al Re della situazione in cui il Paese si trova oggi.

 Dovete dunque sottoscrivere, con responsabilità e sincerità, lo sforzo nazionale per cambiare questo stato di cose, lungi da qualsiasi considerazione meramente politica o di parte.

La patria appartiene a tutti i cittadini; tutti i marocchini hanno il diritto di godere dei vantaggi del progresso e dei frutti della crescita.

Siate, allora, all’altezza della pesante responsabilità nazionale che vi spetta; agite nell’interesse della nazione e dei cittadini.

Dio ha detto nel suo Libro Santo: “Poi, una volta che hai preso la tua decisione, affidati dunque ad Allah, Allah ama, in verità, coloro che si fidano di Lui”. La parola del Signore è veritiera.

Wassalamou alaykoum warahmatou Allah wabarakatouh»

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