MAROCCO NEWS

Discorso di SM il Re all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

5 ottobre 2015

SM il Re Mohammed VI ha rivolto un Discorso alla  70° sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la cui lettura è stata data mercoledì 30/09/2015 a New York, da SAR il Principe Moulay Rachid.

Ecco il testo integrale del Discorso Reale:

‘Lode a Dio, Pace e Salvezza sul Profeta, la Sua famiglia e i suoi Compagni.

Signor Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite,

Signor Segretario Generale delle Nazioni Unite,

Maestà, Altezze, Eccellenze,

Signore e Signori,

Questa sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite è di particolare importanza, soprattutto perché vedrà l’adozione del Piano di Sviluppo Sostenibile del dopo 2015.

Questa è l’occasione per riaffermare il nostro impegno collettivo per realizzare i nobili  obiettivi enunciati nella Carta della nostra Organizzazione e rispondere alle aspirazioni dei popoli del mondo.

Essa coincide anche con la celebrazione del 70° anniversario dalla fondazione della nostra Organizzazione e questo in un momento in cui la comunità internazionale si trova ad affrontare sfide universali, lancinanti e senza precedenti che richiedono un’azione collettiva, efficace e integrata.

La posizione del Regno in relazione a queste sfide e ai vari conflitti ed altre questioni a carattere regionale o internazionale, sarà esposta nel corso delle riunioni delle commissioni dell’Assemblea Generale, o nel quadro degli incontri ministeriali che si terranno a margine dell’Assemblea.

Signor Presidente,

Signore e Signori,

L’elaborazione del piano di sviluppo per i prossimi quindici anni deve basarsi su una valutazione obiettiva di quello che abbiamo fatto dal 2000.

Siamo stati in grado di cambiare la vita quotidiana dei poveri? I risultati ottenuti sono robusti e sostenibili per resistere alle turbolenze, alle guerre e alle crisi economiche e sociali?

Il bilancio degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo mostra dei progressi tangibili tra il 1990 e il 2015. Resta il fatto che le disparità tra le regioni nel mondo e anche all’interno di alcuni Stati, costituiscono, per la loro ampiezza, una fonte di legittima preoccupazione.

Questa situazione che è dannosa per l’immagine della cooperazione internazionale, e mette in dubbio la nostra azione collettiva in seno alle Nazioni Unite, non deve essere sinonimo di fallimento.

Piuttosto, essa deve spingere tutte le parti interessate a interrogarsi sul mezzo migliore per promuovere lo sviluppo e correggere le incapacità che conosce la cooperazione internazionale.

In questo contesto, il Regno del Marocco spera che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contribuiranno a mettere a punto un programma ambizioso in grado di cambiare la situazione a tutti i livelli, sul piano nazionale, regionale e internazionale.

Qualunque sia la rilevanza del Piano di Sviluppo Sostenibile, con le sue prospettive, la sua credibilità dipenderà dalla nostra capacità di trovare dei mezzi di finanziamento necessari a tal fine.

È per questo che la cooperazione internazionale deve essere in linea con la nuova realtà internazionale. Essa deve superare l’eredità del passato, dei calcoli geopolitici e delle condizioni proibitive collegate all’ottenimento di un supporto.

L’epidemia di Ebola ha rivelato che, tranne le manifestazioni di solidarietà dettate dalla situazione, il sostegno internazionale ai Paesi colpiti è stato insufficiente, o ben lontano dal livello di mobilitazione d’impegno richiesto da questa grave situazione.

Signor Presidente,

La realizzazione dello sviluppo non è fatta da decisioni burocratiche, o attraverso rapporti tecnici già pronti  e privi di credibilità.

Ciò richiede, piuttosto, la profonda conoscenza della realtà dei popoli e delle loro specificità, l’analisi oggettiva dei contesti in cui vivono, e un serio lavoro sul campo che soddisfi le loro aspirazioni e le loro preoccupazioni reali.

Conosco molto bene le situazioni difficili in Africa e so quello che sto dicendo. In realtà, molti africani vivono in condizioni estremamente difficili. E la realtà è infinitamente più crudele e amara di quanto indicato nelle relazioni di alcune organizzazioni internazionali, governative e non governative.

Tutta la loro vita è una lotta e un insieme di sfide vissute nella vita quotidiana. Essi affrontano tempi duri e scarsità di risorse. Ma vivono con dignità, motivati in questo da un impegno patriottico sincero per un futuro migliore.

Porre rimedio a questa situazione richiede anche l’adozione, a medio termine, di una visione inclusiva e coerente, con dimensioni complementari l’una con l’atra.

Ciò richiede anche iniziative concrete e urgenti poiché il deterioramento della situazione e le necessità pressanti della vita quotidiana non possono aspettare che la burocrazia internazionale si risvegli per prendere le decisioni richieste.

In tale ottica, l’Africa deve essere al centro della cooperazione internazionale per lo sviluppo per aiutarla ad affrancarsi dal suo passato coloniale e liberare le sue energie.

Inoltre, il Marocco si appella alle Nazioni Unite e alle istituzioni finanziarie regionali e internazionali per sviluppare un piano d’azione per la trasformazione economica in Africa e fornire delle risorse perenni per il suo finanziamento.

Oggi, l’Africa, nonostante i suoi punti di forza, è a un bivio.

Senza un sostegno internazionale rilevante e concreto, il continente vedrà delle differenze evidenti e gravi tra i suoi Paesi. Paesi impegnati nel processo di sviluppo e di progresso ed altri impegnati a risolvere i loro problemi e sprofondati nella povertà, nell’ignoranza e nell’instabilità.

Chiediamo anche che alla pace e alla stabilità sia data la massima priorità per prevenire i conflitti, affrontare l’estremismo e il terrorismo e risolvere la questione della migrazione. Questo dovrebbe essere fatto seguendo un approccio che riconosca la dignità degli immigrati e la salvaguardia dei loro diritti fondamentali, e che tratti le cause profonde di questo fenomeno.

Signor Presidente,

L’iniziativa nazionale per lo sviluppo umano, che abbiamo lanciato nel nostro Paese e che quest’anno festeggia il suo decimo anniversario, ha contribuito ad arginare la povertà, la marginalizzazione e l’esclusione, e a ridurre le disparità interregionali.

Ha anche permesso al Marocco di raggiungere sin dal 2013 il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio.

Questo ha fatto si che gli organismi internazionali abbiano classificato il Marocco al terzo posto tra i primi cinque Paesi al mondo ad aver adottato i migliori programmi e le migliori iniziative d’interesse pubblico.

Siamo disposti a mettere la nostra esperienza in questo campo al servizio dei nostri partner, in particolare in Africa.

Attraverso la sua posizione geografica e le sue scelte strategiche, il Regno del Marocco s’impegna in tutte le questioni e problematiche mondiali.

Che si tratti d’immigrazione, di diritti umani,  di cambiamento climatico, di sviluppo sostenibile e di lotta contro il terrorismo, il Marocco offre risposte nazionali, che costituiscono un apporto qualitativo agli sforzi internazionali per affrontare queste sfide globali senza precedenti.

Signor Presidente,

Signore e Signori,

L’impegno del Marocco in tali questioni universali è particolarmente significativo nel campo della lotta contro i cambiamenti climatici, che sono tra le più grandi minacce che incombono su tutta l’umanità.

Così, dalla nostra partecipazione al Vertice di Rio del 1992, il Marocco si è dedicato a mettere a punto una politica ambientale nazionale basata sulla mobilitazione di tutte le parti in causa e una sana gestione delle risorse finanziarie per il clima.

Questa politica si è tradotta, in particolar modo, nell’adozione della Carta Nazionale per l’Ambiente e nel lancio del Piano Marocco Verde e nel mettere in cantiere l’ambizioso programma delle energie rinnovabili, solare ed eolica, che mira a coprire il 42% del fabbisogno energetico del Marocco entro il 2020.

Fedele ai propri impegni ambientali, il Regno ha presentato ufficialmente nel 2015 il suo contributo previsto determinato a livello nazionale, che contiene impegni forti e ambiziosi a titolo della sua partecipazione alla creazione di un ordine ambientale internazionale solidale ed equo.

Nello stesso contesto, proponiamo che il Marocco accolga, nel 2016, la ventiduesima Conferenza degli Stati Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici.

Cogliamo l’occasione per rinnovare il nostro sostegno agli sforzi compiuti dalla Francia per giungere, durante la XXI Conferenza di Parigi, ad un accordo mondiale globale, sostenibile ed equilibrato e giuridicamente vincolante.

Così vediamo nelle conferenze a Parigi e Marrakech due tappe complementari tra loro per realizzare un progresso qualitativo nella lotta contro i cambiamenti ed evitare il fallimento precedente dovuto al coordinamento e alla cooperazione debole tra i diversi partner.

E’ proprio da lì che viene l’importanza dell’ “Appel de Tanger” che abbiamo lanciato con  Sua Eccellenza il Presidente François Hollande, il 20 settembre corrente, per un’azione internazionale collettiva, solidale e forte a favore del clima.

La scelta del Marocco per il lancio di questa iniziativa congiunta non è stata casuale. E ‘piuttosto un segno di considerazione per il nostro Paese che è  all’avanguardia fra gli Stati africani che hanno adottato un piano nazionale efficiente nel campo delle energie rinnovabili.

Fedele al suo approccio solidale, il Marocco non risparmierà alcuno sforzo per dar alle preoccupazioni del continente africano e a quelle dei piccoli Paesi insulari in via di sviluppo che sono i più vulnerabili rispetto ai cambiamenti climatici.

Signor Presidente,

Signore e Signori,

L’Organizzazione delle Nazioni Unite, che oggi festeggia il suo settantesimo anniversario, ha raggiunto l’età della maturità, della saggezza e della responsabilità.

Sono questi stessi principi e valori che devono guidare l’azione della comunità internazionale per risolvere le controversie regionali.

Il suo lavoro non dovrebbe essere un fattore d’instabilità per i Paesi che contribuiscono all’azione e alla cooperazione multilaterale.

Inoltre, il Marocco rifiuterà qualsiasi episodio irresponsabile sulla controversia regionale riguardante il Sahara marocchino.

Infatti, diverse potenze internazionali siano pienamente consapevoli del fatto che le concezioni lontane dalla realtà elaborate negli uffici, e le proposizioni false non possono che mettere a repentaglio la situazione nella regione.

Siamo fiduciosi del fatto che l’Organizzazione delle Nazioni Unite proseguirà i suoi sforzi per risolvere le controversie con mezzi pacifici, e manterrà il suo impegno per rispettare la sovranità e l’integrità territoriale degli Stati per raggiungere la pace, la sicurezza e la stabilità cui aspirano i popoli del mondo.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh ‘.

SM il Re Mohammed VI

SM il Re Mohammed VI