MAROCCO NEWS

Partenariato Marocco-Paesi del Golfo

22 aprile 2016

Mercoledì 20 aprile 2016

   Riad – “La collaborazione tra il Marocco ei Paesi del Golfo trae la sua forza dalla fede sincera nel destino comune e la concordanza di vedute riguardo le “nostre cause comuni“, ha affermato Sua Maestà il Re Mohammed VI, in un discorso in apertura, mercoledì a Riad, del Summit Marocco – Paesi del Golfo.

   “La partnership tra il Marocco e i Paesi del Golfo non è il prodotto di interessi congiunturali o di calcoli effimeri. Piuttosto, trae la sua forza dalla fede sincera in un destino comune e dalla concordanza di opinioni sulle nostre cause comuni“, ha affermato il Sovrano

   SM il Re ha fatto osservare che il Marocco e gli Stati del Golfo sono riusciti, grazie alla loro comune volontà, a gettare le solide basi di un partenariato strategico, risultato di un processo fruttuoso di cooperazione a livello bilaterale.

   “Nonostante la distanza geografica tra i nostri Paesi, rimaniamo uniti, grazie a Dio, da legami solidi, che si basano non solo sulla lingua, la religione o la civiltà, ma anche su un impegno comune negli stessi valori e principi e per gli stessi orientamenti costruttivi“, ha dichiarato il Sovrano.

   SM il Re ha ricordato che il Marocco e i Paesi del Golfo condividono anche le stesse sfide e affrontano le stesse minacce, soprattutto nel campo della sicurezza.

   Per quanto riguarda il Summit Marocco – CCG, S.M. il Re osserva come questo traduca la “profondità dei legami di fratellanza e di considerazione che ci uniscono, e le forti relazioni di cooperazione e di solidarietà tra i nostri Paesi”, aggiungendo che “ci riuniamo dunque oggi per dare un forte impulso a questo partenariato, che ha raggiunto un tale grado di maturità da dover ormai svilupparne il quadro istituzionale i meccanismi operativi“.

Secondo il Sovrano, si tratta della migliore dimostrazione che “l’azione araba comune non viene eseguita a colpi di incontri e discorsi o attraverso vertici periodici di forma, o di risoluzioni pronte, ma inapplicabili”.

Piuttosto, essa richiede sforzi sostenuti e una cooperazione tangibile, e il rafforzamento e lo sfruttamento giudizioso delle esperienze riuscite tra le quali, in primis, l’esperienza pionieristica del Consiglio di Cooperazione degli Stati del Golfo Arabo“, ha fatto notare il Sovrano.

Si tratta di un messaggio di speranza per “noi stessi, e un segnale forte per i nostri popoli sulla nostra capacità di sviluppare progetti di mobilitazione comune”, ha aggiunto Sua Maestà il Re, dicendosi fiero e sensibile rispetto al sostegno materiale e morale “che apportate al Marocco, nella realizzazione dei suoi progetti di sviluppo e nella difesa delle sue giuste cause“.

 

SM il Re esprime l’orgoglio e la considerazione che ispira il sostegno costante dei Paesi del Golfo per l’integrità territoriale del Marocco

S.M. il Re Mohammed VI ha espresso l’orgoglio e la considerazione che ispira il sostegno costante dei Paesi del Golfo nei confronti del Marocco nella difesa della sua integrità territoriale, facendo loro la questione del Sahara marocchino.

In effetti, i Paesi del Golfo hanno sempre fatto loro la questione del Sahara marocchino e questo non ci sorprende da parte vostra“, ha detto il Sovrano, in un discorso tenuto durante il Summit Marocco – Paesi del Golfo a Riad.

SM il Re ha ricordato, in questo senso, che già nel 1975, delle delegazioni di Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Sultanato d’Oman e Emirati Arabi Uniti, con la forte presenza di Sua Altezza lo Sceicco Mohammed Bin Zayed Al- Nehyane, principe ereditario di Abu Dhabi, all’epoca quattordicenne, hanno partecipato alla Marcia Verde lanciata, a quel tempo, per il recupero delle province del Sud del Regno.

Da allora, ha aggiunto il Sovrano, gli Stati del Golfo non hanno risparmiato alcuno sforzo per far trionfare la giusta Causa del Marocco e difendere la sovranità del Regno su tutto il suo territorio, sottolineando la posizione che questi Paesi hanno riaffermato durante l’ultima crisi con il Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Ma stavolta la situazione è grave e senza precedenti nella storia di questa disputa artificiale sull’identità marocchina del Sahara“, ha osservato Sua Maestà il Re, aggiungendo che la situazione è arrivata a un punto tale da ingaggiare una guerra per procura in cui  il Segretario Generale delle Nazioni Unite viene manipolato per cercare di minare i diritti storici e legittimi del Marocco sul suo Sahara, come dimostrano le dichiarazioni parziali del responsabile ONU e la sua condotta inaccettabile relativa al Sahara marocchino.

Ma non sorprendetevi, perché una volta conosciute le ragioni, non c’è più mistero. In effetti, cosa può fare il Segretario Generale quando riconosce di non avere una conoscenza completa della questione del Sahara marocchino, come per molti altri casi? Meglio ancora, egli ignora i dettagli degli sviluppi e i veri e propri retroscena del dossier” ha continuato Sua Maestà il Re, interrogandosi su quanto  possa fare il Segretario Generale, mentre è ostaggio di alcuni suoi collaboratori e consiglieri, ai quali delega il controllo della gestione di diverse questioni importanti, accontentandosi, lui, di applicare le proposte che questi gli presentano.

Sappiamo anche che alcuni di questi funzionari hanno dei percorsi nazionali e dei background politici particolari, e che servono gli interessi di altre parti, senza il rispetto dell’obbligo di neutralità e di obiettività a cui sono tenuti a causa della loro appartenenza alle Nazioni Unite, e che è il fondamento dell’azione delle Nazioni Unite“, ha affermato il Sovrano.

Infatti, il Segretario generale, nonostante la nostra stima ne suoi confronti, non è altro che un uomo. Pertanto, non gli è possibile identificare tutti i casi presentati alle Nazioni Unite e trovare le soluzioni necessarie a tutti i conflitti che scoppiano nel mondo“, ha fatto osservare Sua Maestà il Re.

Voglio sottolineare qui che il Marocco non ha alcun problema né con le Nazioni Unite di cui è membro attivo, né con il Consiglio di Sicurezza di cui rispetta i membri con cui interagisce costantemente. Il problema è, piuttosto, con il Segretario Generale, in particolare con alcuni dei suoi collaboratori a causa delle loro posizioni ostili al Marocco“, ha spiegato il Sovrano, ricordando che il Marocco ha sempre cooperato su questa disputa artificiale sorta attorno alla sua integrità territoriale, con i suoi amici tradizionali, come gli Stati Uniti d’America, Francia e Spagna, e con i suoi fratelli arabi, in particolare i Paesi del Golfo, e africani come il Senegal, la Guinea, la  Costa d’ Avorio e il Gabon.

Ma, ha osservato Sua Maestà il Re, il problema permane con i capi delle amministrazioni che cambiano continuamente in alcuni di questi Paesi, spiegando che, per ogni cambiamento, è necessario compiere grandi sforzi per informare tali responsabili della questione del Sahara marocchino, di tutte le sue dimensioni e dei suoi reali retroscena, ricordando loro che questo conflitto, che dura da più di quarant’anni, ha mietuto molte vittime e causato notevoli costi materiali, e che la questione del Sahara è una questione che riguarda tutti i marocchini, non solo il Palazzo Reale.

I piani d’aggressione che attentano alla nostra stabilità sono ancora in corso e non si fermeranno. Infatti, dopo aver smembrato e distrutto molti Paesi del Mashrek arabo, eccoli qui, oggi, che attaccano il fianco occidentale. L’ultimo attacco in ordine di tempo riguarda le manovre orchestrate contro l’integrità territoriale del vostro secondo Paese, il Marocco“, ha detto Sua Maestà il Re.

Niente di nuovo, poiché gli avversari del Marocco usano tutti i mezzi, diretti e indiretti, nelle loro condotte flagranti, ha segnalato il Sovrano, aggiungendo che questi  tentano, a seconda delle congiunture, o di delegittimare la presenza del Regno nel suo Sahara, o di sostenere l’opzione dell’indipendenza e la tesi separatista, o ancora d’indebolire l’Iniziativa di autonomia, di cui la comunità internazionale conferma la serietà e la credibilità.

Con la persistenza di queste macchinazioni, il mese di aprile, che coincide con le riunioni del Consiglio di Sicurezza sulla questione del Sahara, è diventato uno spauracchio che viene agitato dinanzi al Marocco e, a volte, un mezzo per esercitare pressioni o estorsioni“, ha fatto sapere il Sovrano.