MAROCCO NEWS

Modello di religiosità marocchino

7 dicembre 2017

Bruxelles, 05/12/2017 – Il modello di religiosità del Marocco come baluardo contro l’estremismo è stato menzionato, martedì nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles, in presenza di eurodeputati, diplomatici e specialisti in questioni di terrorismo.

Durante una conferenza-dibattito organizzata dalla European Foundation for Democracy, in collaborazione con la Missione del Regno del Marocco presso l’Unione Europea e la NATO, i relatori hanno sottolineato la pertinenza del modello marocchino che promuove un Islam moderato in grado di rafforzare gli sforzi per combattere il terrorismo, in particolare per quanto riguarda la componente della prevenzione di fronte alla radicalizzazione e all’estremismo.

Dal titolo “Le buone pratiche per prevenire la radicalizzazione e l’estremismo violento: l’esperienza del Marocco”, l’incontro si è concentrato sui fattori della radicalizzazione e su come affrontarli alla luce dell’esperienza marocchina in termini di de-radicalizzazione e di lotta all’estremismo violento, nonché le prospettive di cooperazione con l’Unione europea in questo settore.

Tra gli interventi quello del Vice Presidente della Commissione degli Affari Esteri del parlamento europeo (AFET), Anders Primdahl Vistisen, che ha evocato la radicalizzazione e il terrorismo come sfida condivisa.

Da parte sua, Marcos Granados Gomez, Esperto Maghreb e Sahel della Divisione Contro-Terrorismo al Servizio europeo per l’Azione Esterna, ha sottolineato l’interesse dell’UE a conoscere più approfonditamente le esperienze in materia dei Paesi partner, in particolare il Marocco.

Da parte sua, Abdellah Cherif Ouazzani, professore ricercatore in Pensiero Islamico e Scienze della Formazione, ha evidenziato la specificità del modello religioso marocchino, che prevede una prevenzione, sia a monte che a valle, del radicalismo e del pensiero estremista che genera violenza, pur sottolineando che “la radicalizzazione non è una fatalità, potendo essa sopraggiungere in qualsiasi luogo, momento e in relazione a chiunque, se non presa in considerazione e inquadrata per tempo”.

Da parte sua, il Direttore della Sicurezza presso la Delegazione Generale dell’Amministrazione Penitenziaria e del Reinserimento, Moulay Idriss Agoulmame, ha sottolineato gli sforzi per combattere la radicalizzazione nelle carceri, sottolineando l’evoluzione della gestione della detenzione dei carcerati in virtù della legge sul terrorismo, conciliando le dimensioni della sicurezza, socioeconomica e dei diritti umani.

Ha poi citato il programma “Mossalaha” per i detenuti condannati in casi legati all’ integralismo e al terrorismo, basato su tre pilastri: la riconciliazione con sé stessi, il testo religioso e la società.