MAROCCO NEWS

Sahara marocchino: Comunicato del governo

9 marzo 2016

Rabat, 08/03/2016 – Il Governo del Regno del Marocco ha espresso, martedì, le più vive proteste contro le proposte del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, sulla questione del Sahara marocchino.

Un comunicato del governo marocchino afferma che il governo del Regno rileva con “grande stupore le deviazioni verbali, i fatti compiuti e i gesti di compiacenza ingiustificati di Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, durante la sua recente visita nella regione“.

Inoltre, il governo del Regno del Marocco esprime le più vive proteste contro le proposte del Segretario Generale sulla questione del Sahara marocchino. Sono politicamente inappropriate, senza precedenti negli annali dei suoi predecessori e in contrasto con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Queste proposte oltraggiose feriscono i sentimenti di tutto il popolo marocchino, sottolinea la stessa fonte.

In relazione anche allo svolgimento di questa visita, il Regno del Marocco ha notato che, dal contenuto delle dichiarazioni pronunciate, il Segretariato Generale “ha abbandonato la sua neutralità, obiettività e imparzialità, mostrando apertamente un’indulgenza colpevole con uno stato Fantoccio, privo di tutti gli attributi, senza territorio né popolazione,né bandiera riconosciuta”.

Il Regno del Marocco ” deplora, inoltre, come il Segretario Generale abbia ceduto al ricatto delle altre parti, procedendo a fatti compiuti in violazione degli impegni e delle garanzie date al Marocco dai suoi più stretti collaboratori, di opporsi a qualsiasi manipolazione dei suoi spostamenti”, continua la stessa fonte, sottolineando che “il Segretario Generale si è purtroppo lasciato strumentalizzare per dare credito a delle pretese fuorvianti delle altre parti”.

Inoltre, il governo del Regno del Marocco “osserva con stupore che il Segretario Generale ha usato il termine ‘occupazione’ per descrivere il recupero da parte del Marocco della sua integrità territoriale, il che deroga alla terminologia usata tradizionalmente dalle Nazioni Unite per il Sahara marocchino”. L’uso di tale terminologia è senza base politica o giuridica ed è un insulto al governo e al popolo del Marocco, dice il comunicato del governo.

Inoltre, sottolinea la stessa fonte, “questo tipo di slittamento semantico mina pericolosamente la credibilità del Segretariato Generale delle Nazioni Unite. Bisogna sperare nell’interesse del processo di facilitazione delle Nazioni Unite che si tratti solo di un lapsus”.

Il Governo del Regno del Marocco “osserva con grande sorpresa che il Segretario Generale non si è preoccupato di sollevare la questione delle massicce violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf in Algeria, tra cui tre casi di donne saharawi sequestrate da più di un anno, situazioni per le quali viene regolarmente adito tanto dalle vittime stesse, quanto dalle Organizzazioni Internazionali dei diritti umani”.

Infine, il governo del Regno del Marocco “si rammarica del fatto che, nel momento in cui il Segretario Generale ha in programma di organizzare una conferenza per i contribuenti degli aiuti umanitari alle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf, durante la sua visita egli non abbia in alcun momento accennato a due questioni pregiudiziali”.

La prima è l’imperativo del censimento di queste popolazioni al quale ha fatto appello egli stesso in molti dei suoi rapporti, e che è invocato tanto dal diritto internazionale umanitario, quanto da tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dal 2011.

La seconda è il dirottamento, provato, che ha luogo ormai da quattro decenni, degli aiuti umanitari internazionali destinati alle popolazioni di questi campi, dirottamento confermato dai rapporti dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), del Programma alimentare mondiale (PAM) e dell’Ufficio di lotta antifrode dell’Unione europea (OLAF).

“Lontane dal raggiungere l’obiettivo dichiarato del Segretario Generale durante tale visita, per rilanciare i negoziati politici, tutte queste deviazioni potrebbero comprometterli, a pochi mesi dalla fine del suo mandato”, conclude il comunicato del governo marocchino.