MAROCCO

MAROCCCO: IL PIANO VERDE

27 aprile 2015

Il Piano Marocco Verde è una strategia intrapresa dal Ministero dell’Agricoltura e della Pesca Marittima nel 2008 che aspira a fare della agricoltura marocchina il principale motore di crescita dell’economia nazionale nei dieci a quindici prossimi anni. Importanti risultati in termine di crescita del PIL, di creazione d’impiego, d’esportazione e di lotta contro la povertà sono dunque attesi nel Regno.
Il Piano Marocco Verde ha adottato due pilastri che ne costituiscono l’essenza :

    • Il Pilastro I : che è destinato all’agricoltura moderna. Si concentra sullo sviluppo d’una agricoltura che risponde alle regole del mercato e si appoggia sugli investimenti privati, nell’obiettivo di sviluppare delle filiere di produzione ad alto valore aggiunto (agrumi, olivo, frutta e legumi) e quelli ad alta produttività (latte, carne rossa e bianca e cereali dal terreno favorevole)
    • Il Pilastro II : che riguarda l’accompagnamento solidale della piccola impresa agricola, attraverso il miglioramento del reddito degli agricoltori più precari, specialmente nelle zone rurali.

Alcune cifre : I risultati del Piano Marocco Verde nel 2013 :

      • 1,5 milione di aziende agricole
      • Aumento della produzione agricola del 26% tra il 2008 e il 2013, ossia 43 milioni di tonnellate.
      • Prodotto Interno Lordo Agricolo e dell’impiego agricolo : Aumento rispettivo del 37% e del 8%
      • 36,8 miliardi di dirham di fondi pubblici investiti, nonché circa 22 miliardi di fondi privati
      • Superficie piantata in arboricoltura fruttifera : Aumento del 29% rispetto al 2005-2007
      • 360 000 ettari attrezzati di meccanismi d’irrigazione localizzata (aumento del 132%) e livello di meccanizzazione elevato del 36 %
      • 19 contratti programmati, specifici per ogni filiera, conclusi tra lo Stato e i professionisti
      • 16 contratti agricoli regionali conclusi con i collaboratori locali
      • Creazione di 27 consociazioni economiche e più di 430 cooperative agricole

      Per ulteriori informazioni visitare

il sito del Ministero della Agricoltura e pesca marittima