8 giugno 2016

Skhirat, 02/06/2016 – In un intervento pronunciato in occasione dell’apertura della conferenza internazionale “Quale modello di sviluppo per l’ingresso del Marocco nel concerto dei Paesi emergenti?”, la Presidente della Confederazione Generale delle imprese del Marocco (CGEM) Miriem Bensalah Chaqroun, ha esortato a sostenere un modello di sviluppo che permetta di creare le condizioni per una competitività globale di tutti i fattori.

“Il modello di sviluppo economico che il Marocco deve sforzarsi di costruire, deve essere il risultato di una riflessione che ci permetta di creare le condizioni per una competitività globale di tutti i fattori, e non solo degli stipendi o delle zone franche per vantaggi selettivi, solo per alcuni investitori”.

La presidente della CGEM ha poi sottolineato la necessità per il Marocco di articolare la sua economia attorno a filiere industriali che inglobino anche i pilastri dell’economia del Paese ovvero il turismo, l’agricoltura, la pesca, l’industria, l’edilizia, i trasporti e i servizi.

L’altra sfida del modello economico del Marocco è quella di una crescita inclusiva, ha indicato, ricordando che nel 2015 il tasso di crescita è stato del 4,5 % con solo 33.000 posti di lavoro netti creati.

“La crescita non sarà perenne se non si baserà sul capitale umano che prenderà il testimone”, ha affermato la Bensalah Chaqroun.

La crescita non sarà perenne né forte, se non rinnova i suoi metodi e i suoi prodotti, ha proseguito la responsabile, ricordando, con rammarico, che il Regno eroga solo lo 0,8% del PIL in ricerca e sviluppo, mentre la media mondiale è del 2,1%.

La responsabile ha poi sottolineato la necessità di integrare nel modello di sviluppo, tutte le componenti dell’ecosistema del sommerso che costituisce, ai suoi occhi, “una catena distruttrice di valore, che genera precarietà per il capitale umano, non arricchisce la collettività e rappresenta un grande pericolo per il nostro tessuto produttivo”.