MAROCCO NEWS

Comunicato congiunto #Marocco-Giordano

16 marzo 2015

Di seguito il testo integrale del Comunicato congiunto marocco-giordano, pubblicato giovedì 12 marzo  2015, al termine della visita ufficiale in Marocco di SM il Re Abdallah II di Giordania:

”Su invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI, Sovrano del Regno del Marocco, a coronamento dei legami di fratellanza storici e solidi tra il Regno del Marocco e il Regno Hascemita di Giordania, e a coronamento  del  processo costante di consultazione e coordinamento che intercorre tra i Sovrani dei due Paesi, Sua Maestà il Re Abdallah II Ibn al Hussein di Giordania ha effettuato una visita ufficiale in Marocco, dal 10 al 12 marzo 2015.

In questa occasione, i due Sovrani hanno avuto mercoledì 11 marzo, presso il Palazzo Reale di Casablanca, degli incontri sulle questioni principali di interesse comune e sui modi per rafforzare le relazioni bilaterali e promuoverle al rango di una partnership strategica complementare, in tutte le sue dimensioni.

A questo proposito, i due Sovrani hanno impegnato i governi di entrambi i paesi ad avviare lo sviluppo di programmi di cooperazione bilaterale da adottare presso la 5 ° Alta Commissione  mista, prevista quest’anno in Marocco, che sarà presieduta dai Capi di governo dei due paesi.

Sua Maestà Re Abdallah II ha ribadito la posizione della Giordania a favore dell’integrità territoriale del Regno del Marocco, sostenendo che la proposta marocchina d’autonomia per risolvere il conflitto artificiale sul Sahara marocchino è la base di ogni soluzione negoziabile tra tutte le parti interessate.

Il Monarca giordano ha accolto con favore il processo di riforme guidato da Sua Maestà il Re Mohammed VI, che ha permesso al Marocco di realizzare grandi progressi politici e di sviluppo.

Da parte sua, SM il Re Mohammed VI ha elogiato gli sforzi di Sua Maestà il Re Abdallah II per il progresso e la prosperità del popolo giordano e il consolidamento delle sue istituzioni politiche, ribadendo la solidarietà del Marocco e il suo sostegno totale al Regno hascemita di Giordania.

Quanto alle relazioni tra i due Regni con il Consiglio di cooperazione degli Stati Arabi del Golfo (CCG), i due Capi di Stato si sono rallegrati per quanto è stato realizzato in termini di cooperazione allo sviluppo con gli Stati del Consiglio, ribadendo le posizioni dei loro paesi a favore di tutte le iniziative che portano al rafforzamento della pace e della stabilità degli Stati arabi del Golfo, e la loro determinazione a continuare la costruzione di una partnership strategica esemplare e complementare con il CCG, e ad ampliarne le prospettive per soddisfare le aspirazioni dei popoli degli otto paesi.

Nell’ambito dei loro discorsi più ampi e globali, i due Capi di Stato hanno discusso i principali temi di attualità sulle scene araba, islamica e internazionale, prendendo atto con soddisfazione della coesione delle loro opinioni, ribadendo l’importanza di proseguire il coordinamento e la concertazione nell’interesse comune dei due paesi e per il bene della Ummah araba e islamica.

A tale proposito, i due Sovrani hanno sottolineato l’estrema importanza che attribuiscono all’intensificazione degli sforzi internazionali di lotta contro il pensiero estremista e il terrorismo, ovunque si trovino e qualunque siano le motivazioni e le forme, attraverso un approccio esaustivo che includa le dimensioni della sicurezza, della religione e dello sviluppo.

I due Sovrani hanno evidenziato la necessità di lavorare per rafforzare la solidarietà e l’unità dei ranghi arabi, alla luce delle sfide politiche e di sicurezza che interessa la zona, per contrastare questi flagelli pericolosi che minacciano la sicurezza dei paesi della regione araba, d’Africa e di tutto il mondo.

SM il  Re Mohammed VI e SM il Re Abdallah II hanno altresì sottolineato la necessità di prosciugare le fonti del terrorismo, sollecitando gli Ulema, i pensatori e gli intellettuali ad adempiere ai loro ruoli e alle loro responsabilità per promuovere un discorso religioso e mediatico ragionato e illuminato, facendo riferimento ai precetti giusti dell’Islam, alla sua quintessenza e alla mitezza che consacra i principi di moderazione, di apertura, di tolleranza e di dialogo, essendo questo approccio  il modo adatto per contrastare i disegni lesivi dell’immagine dell’Islam e per difendere i suoi principi e i valori umani nobili.

I due Monarchi hanno riaffermato il loro attaccamento all’azione araba congiunta al fine di porre le basi per la stabilità e lo sviluppo sostenibile nella regione araba e consacrare i valori di cooperazione e di solidarietà arabi, in conformità con il rispetto della sovranità e dell’unità degli Stati arabi.

Per quanto riguarda la questione palestinese, i due Capi di Stato hanno esortato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per una soluzione globale e giusta basata sull’iniziativa di pace araba, la soluzione dei due Stati a legittimità internazionale, per consentire al popolo palestinese di riconquistare tutti i suoi diritti inalienabili, primo tra tutti lo stabilirsi sul suo territorio di uno Stato indipendente entro i confini del 4 giugno 1967, con al-Qods come capitale, rinnovando il loro sostegno alla direzione palestinese, presieduta da SE il Presidente Mahmoud Abbas.

I due Sovrani hanno fatto appello al consolidamento del quadro negoziale palestino- israeliano, nel senso dell’adozione di modalità pratiche per una soluzione giusta, con un calendario preciso.

Partendo dall’alta cura che i due Sovrani riservano a Al Qods Est, dalla Presidenza di Sua Maestà il Re Mohammed VI del Comitato Al-Qads, sotto l’Organizzazione della conferenza islamica e della tutela del Sovrano hashemita verso i luoghi santi islamici e cristiani della città santa di Al Qods, i due Capi di Stato hanno espresso la loro condanna della politica del fatto compiuto adottata dalle autorità di occupazione israeliane a Al-Qods e di tutte le sue pratiche illegali volte alla giudaizzazione della città santa e al cambiamento del suo status giuridico, del suo stampo di civiltà e della composizione demografica stringendo  la presa sui suoi abitanti palestinesi attraverso le operazioni di ritiro di carte d’identità e di distruzione delle case, oltre al proseguimento della colonizzazione, della confisca delle terre e della costruzione del muro per circondare Al-Qods Acharif e isolarlo dal suo entourage palestinese.

SM il Re Mohammed VI e SM il Re Abdallah II hanno riaffermato la loro determinazione a continuare a difendere la città santa, ribadendo l’adesione dei due paesi a tutto ciò che possa aiutare le due parti palestinesi e israeliane a raggiungere un accordo globale e giusto sulla causa palestinese e al-Qods Acharif.

Per quanto riguarda gli sviluppi della crisi in Siria, i due Sovrani hanno sottolineato che la soluzione dipende dal fatto di permettere al popolo siriano di fare il passo di transizione politica secondo i termini della Dichiarazione di Ginevra, che prevede la formazione di un’Istanza di governo di transizione con pieni poteri, preservando le istituzioni dello stato siriano e l’unità delle sue terre, garantendo l’uscita del popolo siriano dalla spirale della violenza e del terrorismo e realizzando le sue aspirazioni di libertà e sviluppo.

In questo contesto, SM il Re Mohammed VI ha accolto con favore il notevole sforzo da parte del Regno Hascemita di Giordania a ospitare i profughi siriani, chiedendo maggiore sostegno per permettergli di continuare ad adempiere a questo dovere umanitario a favore dei fratelli siriani esprimendo i ringraziamenti del Marocco alla Giordania per le misure volte a facilitare il lavoro dell’ospedale da campo marocchino installato dalle Forze Armate Reali nel campo Zaatari in Giordania, e fornire assistenza medica ai cittadini siriani.

Quanto all’Iraq, i due Sovrani hanno affermato il loro sostegno agli sforzi dell’attuale governo iracheno per far fronte ai gruppi terroristici che minacciano la sicurezza e la stabilità dell’Iraq e dell’intera regione, esprimendo la speranza di vedere questo paese completare la costruzione delle sue istituzioni moderne, sulla base della cittadinanza, del diritto e della legge, in modo da coinvolgere tutte le componenti del popolo iracheno, nonché la loro determinazione a sostenere il processo di sviluppo iracheno nell’ambito del suo ambiente arabo.

Per quanto riguarda la situazione in Libia, il Sovrano giordano si è rallegrato per lo svolgimento in Marocco della ripresa del dialogo politico libico, avviato la scorsa settimana a Rabat tra i partner libici, sotto l’egida dell’inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Libia. I due Capi di Stato hanno invitato le parti in conflitto a cogliere l’opportunità offerta da queste riprese di dialogo globale, tenutisi in Marocco, per arrivare a una soluzione politica che favorisca la costruzione di istituzioni libiche, pur preservando l’unità del paese, ponendo fine alla violenza e alle uccisioni e consentendo al popolo libico di recuperare il suo diritto alla stabilità e allo sviluppo.

I due Sovrani hanno espresso preoccupazione per gli sviluppi pericolosi sulla scena politica e di sicurezza nello Yemen, che minacciano di minare il processo politico nato dell’iniziativa dei paesi del Golfo e dei suoi meccanismi di attuazione e il dialogo nazionale globale e gli sforzi dell’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Jamal Benomar.

I due Capi di Stato hanno esortato le varie parti dello Yemen a riprendere la riconciliazione nazionale, all’attaccamento alla legalità e alle raccomandazioni del dialogo nazionale globale, in grado di preservare la sicurezza e la stabilità del fraterno Stato dello Yemen e della sua integrità territoriale e a promuovere il lancio di un piano d’azione yemenita per lo sviluppo sostenibile con il sostegno della comunità internazionale.

Sua Maestà il Re Abdallah II ha espresso a Suo Fratello SM il  Re Mohammed VI i suoi ringraziamenti e la sua stima per la calorosa accoglienza durante questa visita, che riflette la profondità delle relazioni fraterne ferme e solide tra i due paesi,  invitandolo a effettuare una visita in Giordania, il suo secondo paese.”

(MAP-12/03/2015)