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Marocco-Paesi del Golfo:Sicurezza e stabilità

22 aprile 2016

Mercoledì 20 aprile

Riad – Il Marocco ha sempre ritenuto che la sicurezza e la stabilità dei Paesi del Golfo Arabo siano indissolubilmente legate alla sua sicurezza, ha affermato S.M. il Re Mohammed VI, in un discorso pronunciato in occasione dell’apertura, mercoledì a Riad, del Summit Marocco – Paesi del CCG.

Quello che vi compromette riguarda anche noi e quel che ci colpisce, colpisce anche voi” ha dichiarato il Sovrano, aggiungendo che la difesa della sicurezza del Marocco e dei Paesi del Golfo “non è solo un dovere comune ma è una e indivisibile”.

Il Marocco si è sempre impegnato nel dimostrare ciò in ogni momento e in ogni circostanza contrastando tutte le minacce che la regione deve affrontare, sia durante la prima Guerra del Golfo che durante l’operazione di ripristino della legalità in Yemen, oltre a proseguire la cooperazione in materia di sicurezza e di intelligence, ha ricordato il Sovrano.

La situazione è grave, soprattutto in considerazione dell’evidente confusione nelle prese di posizione e nell’ambiguità dell’espressione dell’amicizia e dell’alleanza, parallelamente ai tentativi di pugnalate alle spalle” ha messo in guarda S.M. il Re, aggiungendo che ”Ci troviamo dinnanzi a complotti che puntano a minare la nostra sicurezza collettiva”.

”Se la prendono con ciò che resta dei nostri Paesi, che sono riusciti a preservare sicurezza, stabilità e perennità dei loro regimi politici, ha fatto osservare il Sovrano, che ha citato in questo contesto, gli Stati del Golfo arabo, il Marocco e la Giordania, che costituiscono un’oasi di pace e di sicurezza per i loro cittadini, e un elemento di stabilità nel loro ambiente.

Affrontiamo gli stessi pericoli, le stesse minacce, tanto diverse quanto le loro fonti e manifestazioni“, ha ribadito Sua Maestà il Re, sottolineando che i piani d’aggressione che attentano alla nostra stabilità proseguono e non cesseranno. Infatti, ha spiegato il Sovrano, dopo aver smembrato e distrutto molti Paesi del Mashrek arabo, eccoli qui, oggi, che attaccano il fianco occidentale. L’ultimo attacco in ordine di tempo riguarda le “manovre orchestrate contro l’integrità territoriale del vostro secondo Paese, il Marocco”, ha detto Sua Maestà il Re.

Niente di nuovo, poiché gli avversari del Marocco usano tutti i mezzi, diretti e indiretti, nelle loro condotte flagranti, ha segnalato il Sovrano, aggiungendo che questi  tentano, a seconda delle congiunture, o di delegittimare la presenza del Regno nel suo Sahara, o di sostenere l’opzione dell’indipendenza e la tesi separatista, o ancora di indebolire l’Iniziativa di autonomia, di cui la comunità internazionale conferma la serietà e la credibilità.

S.M. il Re ha anche sottolineato che il Summit Marocco – Paesi del Golfo avviene in una congiuntura delicata, precisando che la regione araba vive al ritmo di tentativi di cambiamento di regimi e di divisione degli Stati, come nei casi della Siria, dell’Iraq e della Libia, con tutto ciò che tale quadro comporta ovvero uccisioni, esodi e espulsioni di bambini dalla patria araba.

Dopo quella che è stata presentata come un primavera araba che ha causato tanta devastazione, desolazione e drammi umani” ha detto il Sovrano “Viviamo oggi un autunno disastroso, con l’intento di mettere le mani sulle risorse degli altri Paesi arabi e di spezzare le esperienze di successo di altri Stati, come il Marocco, minando il suo modello nazionale originale, che ne è elemento di distinzione“.

Noi rispettiamo la sovranità degli Stati e rispettiamo le loro scelte e i loro orientamenti, per stabilire e sviluppare le loro relazioni con i partner che vogliono. Non siamo qui per chieder conto, gli uni agli altri, delle nostre scelte politiche ed economiche“, ha affermato il Sovrano.

S.M. il Re, tuttavia, ha sottolineato che vi sono nuove alleanze che potrebbero portare a divisioni e a una ridistribuzione delle mappe nella regione. Sono in realtà tentativi che puntano a portare la discordia e a creare un nuovo disordine senza risparmiare alcun Paese, con ricadute pericolose sulla regione, e nel mondo.

Il Marocco è libero nelle sue decisioni e scelte e rimarrà fedele ai suoi impegni nei confronti dei suoi partner che non dovrebbero vedere in ciò alcuna minaccia ai loro interessi, ha tenuto a sottolineare il Sovrano.

Ciò significa che lo svolgimento di questo vertice non è diretto contro nessuno in particolare, soprattutto tra i nostri alleati. Si tratta di un’iniziativa naturale e logica da parte di Stati che difendono i loro interessi, come fanno tutti gli Stati. E’ un dato di fatto che i nostri fratelli del Golfo sostengano i costi e le conseguenze delle guerre successive che interessano la regione“, ha affermato Sua Maestà il Re.

Per il Sovrano, l’ora della sincerità e della verità è arrivata. Il mondo arabo, ha dichiarato, “attraversa un momento critico poiché quel che vivono alcuni Paesi non è un’eccezione, ma piuttosto s’inserisce nel quadro dei piani programmati che si rivolgono a tutti noi”.

In effetti, il terrorismo non fa che danneggiare la reputazione dell’Islam e dei musulmani, ha affermato S.M. il Re, sottolineando che “alcuni se ne servono anche come pretesto per dividere i nostri Paesi e seminare zizzania“.

Per il Sovrano, “questa situazione richiede un dibattito franco e profondo tra i vari riti per correggere le mistificazioni, mettere in luce la vera immagine dell’Islam e riattivare i valori di tolleranza che sono nostri“.

Sua Maestà il Re ha, in tal senso, fatto notare che ”non si tratta di un caso relativo ad un determinato Paese, ma del nostro bisogno di una presa di coscienza collettiva in relazione a queste sfide e di una volontà di rinnovare il patto strategico suggellato con i nostri partner secondo termini ben definiti che devono regolare i nostri rapporti per i decenni a venire”.

Pur rilevando che ”Viviamo un periodo cerniera tra ciò che vogliamo e ciò che gli altri vorrebbero che fossimo”, il Sovrano ha dichiarato che “oggi più che mai, abbiamo bisogno di posizioni unite e chiare in grado di raccogliere tutti i Paesi arabi”.

Perché o ci aggreghiamo gli uni con gli altri come un’unica entità e su immagine di una struttura ben costruita o ci troveremo all’opposto di quel che vogliamo essere”, ha affermato il Sovrano.