MAROCCO NEWS

La partecipazione delle donne “Alimate”

17 giugno 2016

Occorre ricordare la partecipazione delle donne “Alimate” alla cerimonia dell’atto costitutivo della Fondazione Mohammed VI degli Ulema africani, avvenuta nel 2015. La loro presenza é assolutamente naturale considerato che le donne, nei Paesi africani, sono conosciute per la loro forte religiosità, la loro spiritualità, e la grande responsabilità che si assumono nell’educazione delle generazioni ai valori più alti, con dedizione e abnegazione. Ciononostante, è inusuale, in molti Paesi africani, che le donne si occupino dell’inquadramento religioso.

Per questo, la loro azione merita di essere riconosciuta e valorizzata. La presenza delle “Alimate” accanto agli Ulema riveste, così, un doppio significato: in primo luogo, la necessità di conferire grande solennità a questa partecipazione femminile nell’inquadramento religioso, con tutto ciò che questo richiede in termini di qualifica e valorizzazione del ruolo delle donne in tale inquadramento e, in secondo luogo, la volontà di condividere l’esperienza marocchina in questo settore, a causa della forte partecipazione delle donne marocchine nell’inquadramento religioso.

Gli obiettivi della Fondazione sono:

  • Unificare e coordinare gli sforzi degli Ulema in Marocco e negli altri Paesi africani per far conoscere, diffondere e consacrare i valori della pace e della tolleranza.
  • Intraprendere iniziative inscritte nel quadro di tutto ciò che è in grado di valorizzare gli ideali magnanimi dell’Islam in ogni riforma che partecipi dell’opera di sviluppo in Africa, sia nel continente che in ogni Paese, preso separatamente.
  • Rendere dinamico il movimento della produzione intellettuale, scientifica e culturale nel campo religioso islamico.
  • Rafforzare e sviluppare le relazioni storiche che legano il Marocco agli altri Paesi africani.

Incoraggiare la creazione di centri e istituzioni di carattere religioso, scientifico e culturale.

  • Assicurare il rinnovo del patrimonio culturale africano islamico comune attraverso la sua divulgazione, diffusione e preservazione.

• Stabilire contatti e relazioni di cooperazione tra le associazioni e le istituzioni aventi centri d’interesse comune.