MAROCCO NEWS

Messaggio Reale ai partecipanti al Forum di Crans Montana a Dakhla

17 marzo 2015

Traduzione non ufficiale 

SM il Re Mohammed VI ha rivolto, venerdì, un messaggio ai partecipanti al Forum di Crans Montana, tenutosi a Dakhla, e la cui lettura è stata fatta dal capo del governo, Abdelilah Benkirane. Di seguito il testo integrale del messaggio reale:

Lode a Dio Preghiera Salvezza sul Profeta, la sua famiglia e i suoi Compagni

Eccellenze, Signore e Signori,

E ‘con grande piacere che Ci rivolgiamo ai partecipanti di questa edizione del Forum di Crans Montana dedicata all’Africa e che riunisce, sotto il nostro Alto Patrocinio, personalità di vari orizzonti che godono di una fama internazionale incontestabile.

A tutti auguriamo il benvenuto in Marocco, e in particolare nella città di Dakhla, la perla del sud del Regno. Ci congratuliamo con voi per questa scelta giudiziosa alla luce del tema centrale del vostro forum.

Infatti, il nuovo modello di sviluppo della regione del Sahara adottato dal Regno mira a rendere la regione un hub tra il Maghreb e l’Africa sub-sahariana. In questo senso, la città di Dakhla è destinata ad avere una posizione centrale nel futuro hub economico africano, che sarà al servizio della pace e della stabilità nella regione sub-sahariana.

Questo nuovo modello di sviluppo si basa su una visione politica ambiziosa a favore di una nuova generazione di riforme istituzionali fondate sulla regionalizzazione avanzata.

In effetti, il Regno si propone di evidenziare le specificità locali dei propri territori, di promuovere la buona governance locale e di sviluppare, a livello delle regioni, politiche pubbliche garanti dell’efficacia dell’intervento dello Stato e del suo partenariato con le collettività locali.

In questo contesto, la città di Dakhla è destinata a diventare una piattaforma per gli scambi multiformi tra l’Atlantico, il Maghreb e il Sahel.

Così la presenza di partipanti da tutte le parti del mondo e di diversi orizzonti (Stati, società civili, attori economici), così come l’importanza delle tematiche che saranno affrontate, ci confortano in queste scelte strategiche per un continente africano solidale e rivolto in modo deciso verso il futuro.

Così, rendete omaggio all’azione che Conduciamo con perseveranza in favore del Nostro continente. In effetti, il Marocco non smette di operare a favore di un’Africa moderna, audace, intraprendente e aperta, un’Africa orgogliosa della propria identità, forte del suo patrimonio culturale e capace di trascendere le ideologie superate.

Ecco perché, vogliamo oggi rendere un vibrante omaggio a Jean Paul Carteron che è stato in grado di sfruttare la propria esperienza ricca ed eclettica per servire cause nobili attraverso il dialogo e la condivisione.

La scelta, logica e ragionata, dell’eminente istituzione che questi rappresenta per la terra del Sahara marocchino sarà sicuramente un fattore di successo e di riuscita. Eccellenze, Signore e Signori,

Il tema della cooperazione Sud-Sud e lo sviluppo dell’Africa che avete scelto per i vostri lavori è di grande pertinenza e di notevole attualità. Riflette probabilmente la nostra ambizione comune di mettere l’Africa al centro delle grandi preoccupazioni geopolitiche mondiali.

A questo proposito, i concetti della cooperazione Sud-Sud devono integrare la nuova realtà del 21° secolo e adattarsi secondo le tendenze importanti indotte dalla mondializzazione nelle sue molteplici sfaccettature.

Allo stesso modo, abbiamo sempre difeso la causa di una cooperazione efficente e solidale, sfruttando al massimo le opportunità offerte dalla cooperazione triangolare, sia a livello regionale che con i Paesi del Nord. Ovviamente, tale azione deve essere condotta in uno spirito di rispetto reciproco, di equilibrio e tenendo conto degli interessi dei diversi partners.

Il Regno del Marocco, che ha fatto  della cooperazione Sud-Sud uno dei pilastri della sua politica estera, sviluppa, con lo slancio di apertura necessario, dei partenariati fruttuosi con i suoi partners europei, nordamericani e asiatici. E è proprio questo modello di partnership a carattere multidimensionale e che mobilita diversi attori, che è nostro dovere promuovere con perseveranza, a favore di uno accresciuto sviluppo dell’Africa.

Il nostro continente è quello che ha pagato il prezzo più pesante per la colonizzazione e la guerra fredda, e purtroppo continua anche oggi a subirne le conseguenze.

In Africa, le frontiere ereditate dalla colonizzazione sono ancora e spesso la principale fonte di tensioni e di conflitti; sta a noi Africani, introdurre innovazioni per farne degli spazi aperti favorendo gli incontri e gli scambi fruttuosi tra le società africane.

L’Africa è anche un continente attraversato da linee di fratture economiche, politiche e culturali che generano crisi multiformi, mentre la pluralità e la diversità delle sue formidabili ricchezze umane e naturali dovrebbero essere il migliore catalizzatore per l’integrazione regionale e le complementarietà tra gli spazi, in modo da eliminare i postumi dello smembramento di cui il continente è stato oggetto durante il periodo coloniale, e che ha favorito le tensioni politiche ed etniche.

E’ anche un continente che deve confrontarsi con una precarietà della sicurezza crescente e preoccupante. Nuovi pericoli transnazionali, come il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti, la tratta degli esseri umani e l’estremismo religioso, si sono sviluppati in modo allarmante in numerose regioni africane. Sfide di una portata tale da  richiedere risposte transnazionali e che ci pongono dinanzi all’esigenza di una riflessione collettiva concertata sulla problematica della sicurezza.

Ma, motivo di speranza a sostegno delle nostre ambizioni e dei nostri scopi comuni, l’Africa è il continente che dispone oggi di maggiori punti di forza multidimensionali per incarnare il futuro del mondo.

Il continente africano è quello la cui economia è cresciuta maggiromente a partire dal 2000 e il cui commercio con il resto del mondo nello stesso periodo è aumentato di oltre il 200%.

Il nostro continente avrà quasi 2 miliardi di persone all’orizzonte del 2050 e si avvarrà di questo grande potenziale demografico, soprattutto i giovani, per consolidare il suo posto nell’economia mondiale.

E’ il continente che dispone del più grande potenziale di richezze naturali che conviene valorizzare e sfruttare a favore di uno sviluppo umano sostenibile delle sue popolazioni.

E’ il continente in cui la democrazia e la buona gouvernance si costruiscono e si rafforzano sempre di più ogni giorno.

Questo è ciò che Ci permette di concludere che l’Africa si trova oggi in una fase spartacque  della sua storia, e che ha bisogno dell’attuazione di strategie, strumenti e meccanismi innovativi per consolidare la sua marcia verso il progresso.

Occorrerebbe, a tal fine,che l’Africa si affrancasse definitivamente dalle catene ereditate dal suo passato coloniale e si volgesse risolutamente verso il suo futuro, avendo maggior fiducia in sé stessa e nelle proprie capacità.

L’Africa ha bisogno di elaborare e sostenere partenariati win-win.

L’Africa ha bisogno di valorizzare il suo ruolo nella catena internazionale della creazione del valore.

L’Africa ha bisogno di far progredire l’integrazione economica regionale e di costruire degli spazi comuni di prosperità per permettere la libera circolazione di beni e persone.

L’Africa ha bisogno di investire in modo massiccio nelle sue infrastrutture e di migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini.

L’Africa ha anche un gran bisogno di energia per portare a compimento i suoi sforzi di sviluppo. Per questo, dispone di potenzialità considerevoli in materia di energie rinnovabili, che bisogna mobilitare per realizzare il suo sviluppo sostenibile.

A questo proposito, l’idea di un progetto dedicato allo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa trae la sua pertinenza dalle ricche opportunità che l’Africa Atlantica offre in materia di energie eolica e solare.

Altrettanto giustificata è la necessità di mobilitare le leve della cooperazione inter-africana. La storia ci insegna che l’interdipendenza economica, politica e sociale è una condizione essenziale per l’emergere. Ecco perché il Marocco è consapevole del fatto che uno sviluppo isolato all’interno di un gruppo è destinato al fallimento. Eccellenze, Signore e Signori,

Il Marocco fa dell’Africa una delle sue priorità strategiche della sua politica estera. Questa scelta ha le sue fondamenta nell’appartenenza geografica del Marocco al continente e nella sua storia millenaria che ha profondamente modellato la sua identità e la sua cultura africane. Così il Regno è naturalmente confortato nella sua vocazione africana in qualità di polo di stabilità, di sviluppo regionale e di diffusione culturale e di civiltà.

La nostra volontà di rafforzare la cooperazione con i Paesi africani fratelli è notevolmente illustrata dalle visite successive che abbiamo fatto in diversi Paesi del continente, e che hanno permesso la realizzazione di progetti concreti e la conclusione di numerosi accordi di cooperazione in vari campi.

Il Regno del Marocco che ha sempre rifiutato la logica dell’ “afro-pessimismo”, sostiene e difende un’azione solidale, determinata e volontarista per l’emergenza di una “nuova Africa”.Quest’ultima sarà sempre oggetto dei nostri migliori auspici e mobiliteremo in modo risoluto i nostri sforzi per farcela.

La politica africana del Marocco si basa quindi su un approccio globale integrato e inclusivo che mira a promuovere la pace e la stabilità, a favorire lo sviluppo umano sostenibile e a preservare l’identità culturale e spirituale delle popolazioni, nel rispetto dei valori universali e dei diritti umani.

L’originalità di questa politica risiede anche nel fatto che non è più appannaggio esclusivo del governo o degli attori istituzionali. E’, invece, sempre di più assunta e presa in carico da operatori economici privati, e integra gli attori della società civile.

A questo proposito, l’azione del Marocco mira a sostenere i Paesi fratelli negli sforzi consentiti per costruire economie solide, attraverso il trasferimento di know-how, la formazione delle risorse umane, l’investimento negli settori chiave dell’economia e la comunione delle risorse.

Inoltre, in considerazione dell’importanza dei sotto gruppi regionali, il Marocco non smette d’invocare il rilancio dell’Unione del Maghreb arabo che festeggia quest’anno il suo 26° anniversario. Il Regno gioca anche un ruolo molto attivo come membro del CEN-SAD, il cui prossimo vertice si terrà sul suolo marocchino, e continua il suo avvicinamento fruttuoso a diverse organizzazioni regionali in Africa occidentale e in Africa centrale. Eccellenze, Signore e Signori,

Ci congratuliamo con le iniziative del vostro Forum che mira a promuovere la cooperazione tra i Paesi africani della costa atlantica. A questo proposito, la creazione, in occasione della riunione, del Club dell’Africa Atlantica proviene da una volontà condivisa per sostenere lo sviluppo e l’integrazione regionale del continente africano e per favorire la sua apertura alla sua costa atlantica.

Infatti, questa dimensione importante dell’azione Pan-africana è stata a lungo trascurata, mentre, ben lungi dall’essere un ostacolo, l’Atlantico rappresenta un fattore favorevole allo sviluppo e un trampolino di lancio per l’apertura, l’interazione e l’integrazione tra i diversi Paesi africani costieri.

Un’altra iniziativa da accogliere favorevlmente è la creazione del Forum della donna africana che permetterà alle partecipanti di disporre di uno spazio di dibattito e di scambi. È anche un’occasione propizia per supportare il pieno esercizio da parte delle donne africane, dei loro diritti e per incoraggiarle a contribuire attivamente agli sforzi di sviluppo nei loro rispettivi Paesi. E ciò, perché il nostro continente ha bisogno di mettere in comune tutte le sue energie e di unire tutte le sue forze per raggiungere gli obiettivi desiderati.

A questo proposito, abbiamo costantemente dato un’importanza capitale alla promozione della condizione della donna, sostenendo la sua partecipazione in diversi campi politici, economici, sociali e culturali. In questo quadro, operiamo per la realizzazione della parità tra le cittadine ed i cittadini, sancita dalla Costituzione del Regno.

Eccellenze, Signore e signori,

Per concludere, rendiamo omaggio al Forum di Crans Montana e al suo Presidente, il signor Jean-Paul Carteron, che hanno dedicato la tematica delle loro assise annuali all’Africa e agli Africani. Ci congratuliamo con loro per la costante e assidua azione che conducono da più di tre decenni a favore del riavvicinamento e della convivenza tra le culture e le civiltà.

Il Forum di Crans Montana troverà costantemente presso il Regno del Marocco l’appoggio necessario per conferire alla sua azione maggior diffusione, al servizio delle giuste cause della pace e dello sviluppo.

Salutiamo anche I’ISESCO e il suo Direttore Generale, sua eccellenza il Dott. Abdulaziz Othman Altwaijri, per il loro contributo attivo all’organizzazione di questo importante evento e per i loro sforzi lodevoli per assicurare le condizioni del suo successo.

Ci auguriamo pieno successo per i vostri lavori e vi rinnoviamo i nostri auguri per un piacevole soggiorno nel vostro secondo Paese, il Marocco.

Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarkatouh.

(MAP-13/03/2015)