MAROCCO NEWS

Sahara marocchino: Comunicato del Parlamento

15 marzo 2016

Rabat, 13 marzo 2016 – I membri della Camera dei rappresentanti e dei consiglieri hanno denunciato, sabato, “nei termini più forti le posizioni di parte e irresponsabili e le proposte provocatorie” del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, esprimendo il loro “rifiuto in blocco e nel dettaglio” di queste proposizioni.

In una dichiarazione rilasciata dopo una sessione straordinaria organizzata su richiesta di tutti i gruppi parlamentari per discutere gli sviluppi della causa nazionale, i membri delle due Camere hanno ritenuto che le osservazioni fatte dal capo delle Nazioni Unite “ignorano pericolosamente la nobiltà degli obiettivi della missione e della natura delle Nazioni Unite, così come lo spirito della sua Carta fondatrice, delle norme e delle regole consacrate in termini di imparzialità a servizio della pace e della stabilità attraverso il mondo“.

Hanno sottolineato che le dichiarazioni e i segnali forniti dal Segretario Generale, durante la sua visita nella regione, in particolare la sua visita alla zona cuscinetto nelle Province del Sud del Marocco, e la sua deliberata provocazione sui sentimenti del popolo marocchino, con degli atti che non sono degni di un responsabile internazionale che occupa la carica di Segretario Generale dell’Organizzazione Internazionale, costituiscono una “flagrante violazione, da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite, dell’imparzialità richiesta durante l’esercizio delle sue funzioni”.

Essi hanno inoltre ritenuto, dopo aver seguito le spiegazioni fornite dal capo del governo, Abdelilah Benkirane, circa le dichiarazioni e le posizioni del Segretario generale delle Nazioni Unite, e dopo gli interventi dei capi e rappresentanti delle équipes e dei gruppi parlamentari, che “tale deliberata violazione da parte del Segretario Generale punta ad eclissare il suo fallimento – durante i due mandati come capo dell’organizzazione internazionale – nel compiere progressi tangibili nella risoluzione di tale controversia, e costituisce un’indulgenza colpevole con le parti ostili ai diritti inalienabili del Marocco e la sua sovranità sulle sue Province del Sud”.

Hanno poi sottolineato che le dichiarazioni del Segretario ignorano le realtà storiche sulla questione del Sahara, comprese le posizioni delle Nazioni Unite, in particolare dal 2008 a seguito della presentazione da parte del Marocco della proposta di autonomia, qualificata dalla comunità internazionale come seria e realistica, e base per i negoziati soprattutto dopo che l’opzione del referendum si è rivelata inapplicabile.

Il comunicato aggiunge che “non c’è bisogno di ricordare al Segretario Generale che le posizioni delle Nazioni Unite, comprese quelle che accolgono la proposta marocchina, richiedono tutte i loro responsabili, senza parlare della violazione di tale esigenza facendo delle dichiarazioni e dando dei qualificativi che rimandano il dossier alla logica di conflitto che ha prevalso negli anni sessanta e settanta del secolo scorso”.

I membri di entrambe le camere del parlamento hanno espresso la loro “forte denuncia sul fatto che il Segretario Generale abbia ignorato i risultati accumulati dalle Nazioni Unite in materia di decolonizzazione, in particolare le risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU 1514 del 14 dicembre 1960 e 1541 del 15 dicembre 1960, in particolare il sesto comma della prima risoluzione in cui si afferma che “qualsiasi tentativo mirante a distruggere parzialmente o totalmente l’unità nazionale e l’integrità territoriale di un paese è incompatibile con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite”, e il settimo comma che impegna tutti gli Stati a osservare le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite e, in particolare, garantire il rispetto dei diritti sovrani e dell’integrità territoriale di tutti gli Stati.

Il Principio V dell’allegato alla risoluzione 1541 enuncia, a sua volta, che un territorio non-autonomo è quello che è “geograficamente e etnicamente o culturalmente distinto” dal Paese che esso governa. Ora, questo non si applica affatto alle Province del Sud del Regno che fanno parte, da sempre, come confermato da prove storiche inconfutabili, dell’entità marocchina con profonde radici storiche”.

Inoltre, continua il comunicato, le stesse risoluzioni delle Nazioni Unite sottolineano che il concetto di “autodeterminazione”, costruito dai nemici dell’integrità territoriale del Regno come sacro motto, non significa necessariamente la secessione e non può essere in alcun modo incompatibile con il diritto degli Stati di completare e mantenere la loro unità e l’integrità del proprio territorio nazionale.

I parlamentari hanno anche espresso la loro forte indignazione per il fatto che il Segretario Generale abbia ignorato le realtà della storia e della geografia, così come l’omissione ingiustificata del ruolo del Regno del Marocco come hub a servizio della stabilità e della potenza regionale  imprescindibile che svolge un ruolo primordiale nel mantenimento della sicurezza, oltre alla deliberata provocazione del Segretario Generale nei confronti dei sentimenti del popolo marocchino, accompagnata da segnali di colpa e dalla sua visita nella regione stabilita dalle Nazioni Unite stesse nella zona cuscinetto, come parte del piano di regolamento, chiamato “Piano di Cuéllar”.

Essi denunciano anche il fatto che il Segretario generale ha deliberatamente omesso di menzionare la sofferenza delle persone sequestrate nei campi di Tindouf e le gravi violazioni dei diritti umani commesse dai separatisti del Polisario contro di loro, e ignorato le esigenze internazionali di procedere al censimento delle popolazioni dei campi di Tindouf, in conformità con le pertinenti risoluzioni internazionali, nonché l’assedio imposto al movimento e ai viaggi delle popolazioni sequestrate nei campi.

Si sono indignati del fatto che il funzionario delle Nazioni Unite abbia anche omesso di sollevare la questione del dirottamento degli aiuti alimentari per le persone sequestrate per trasformarla in una fonte di arricchimento dei leader dei separatisti e ha fatto appello invece ad “un incontro internazionale dei donatori per raccogliere fondi”, il che non fa altro che incoraggiare i leader dei separatisti nel continuare la politica di rendita e servirsi delle persone sequestrate come carta di mendicità e di pressione in violazione del diritto umanitario internazionale.

I membri del Parlamento hanno espresso anche “stupore sul fatto che il Segretario Generale abbia ignorato l’impegno della popolazione delle Province del Sud del Marocco a favore della madrepatria e la loro forte partecipazione alla vita politica, economica e sociale in aggiunta al pieno godimento dei loro diritti, in particolare il loro diritto inalienabile di difendere la loro identità marocchina “.

Essi hanno “fortemente condannato l’omissione deliberata del Segretario Generale di riconoscere i sacrifici del popolo marocchino, compresi quelli delle popolazioni delle Province del Sud, sia umane che materiali in più di quaranta anni, al fine di consolidare l’integrità territoriale e lo sviluppo di queste Province”.

Il Parlamento marocchino ha tenuto ad accogliere “con fierezza il lancio, da parte di Sua Maestà il Re di una dinamica di riforme a tutto tondo e di cantieri di sviluppo strategici nelle Province del sud, riforme che contribuiranno a consolidare ulteriormente la coesione nazionale e trasformare la regione in una passerella promettente per  l’estensione africana “.

Ha anche elogiato “l’unanimità della nazione marocchina e l’attenzione mostrata da tutte le componenti politiche e civili del popolo marocchino denunciando le proposte del Segretario Generale delle Nazioni Unite,” rendendo omaggio alle Forze armate reali, sotto la guida del loro Comandante Supremo e Capo di Stato maggiore, Sua Maestà il Re Mohammed VI per la loro difesa incrollabile dell’unità del territorio nazionale e la conservazione dei risultati nazionali”.

Il parlamento marocchino ha anche accolto con favore l’azione delle forze dell’ordine, della gendarmeria reale e delle forze ausiliarie per preservare la sicurezza e la stabilità, nonché il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine nelle Province del Sud nella nuova marcia di sviluppo, di riforma e di consolidamento dell’edificio istituzionale.

I membri del Parlamento del Marocco hanno ribadito la loro “mobilitazione a tutti i livelli interni ed esterni per rafforzare l’edificio democratico, lo sviluppo e la difesa delle cause della Patria, in testa la questione dell’integrità territoriale”, e hanno esortato la comunità internazionale nel lavorare con urgenza per risanare la deviazione colpevole tanto a livello politico che legale e morale, deliberatamente mostrata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, aspetto che minaccia il processo di risoluzione e rischia di precipitare la regione verso l’ignoto.

Come parte di questa mobilitazione nazionale, le varie componenti politiche, sindacali, professionali e territoriali del parlamento marocchino hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia nazionale prevista domenica a Rabat per denunciare le prese di posizione del Segretario generale, in segno di unanimità nazionale attorno alla questione dell’integrità territoriale del Regno.