MAROCCO NEWS

Lo sviluppo del Sahara

15 marzo 2015

Ginevra – Il modello di sviluppo delle province del sud è un preludio all’appropriamento di tale progetto da parte delle popolazioni locali, ha affermato, giovedì a Ginevra, il segretario generale del Consiglio economico, sociale e ambientale (CESE), Driss Guerraoui.

Durante un seminario internazionale organizzato a margine della 28a sessione del Consiglio dei Diritti Umani, Guerraoui ha sottolineato che questo modello si basa sulla partecipazione delle popolazioni e dei loro rappresentanti attraverso un processo di ascolto ampio di tutti gli attori e forze vive.

 

Secondo Guerraoui, “gli insegnamenti tratti dalle reazioni espresse dimostrano che l’approccio del Marocco è in linea con quanto previsto dalla comunità internazionale in termini di soluzione politica alla questione del Sahara marocchino”.

“Questo approccio deriva anche dalla valutazione oggettiva dell’efficacia dei diritti umani nelle loro dimensioni  economica, sociale, culturale, ambientale, e di gouvernance,”, ha detto ad una platea di diplomatici e esperti internazionali.

Si tratta, ha affermato il segretario generale, di promuovere l’adesione degli abitanti della regione al progetto e di stabilire le condizioni per la corretta attuazione del nuovo modello di sviluppo.

 

“L’essenziale delle preoccupazioni tanto delle popolazioni quanto della comunità internazionale sono state prese in considerazione sul piano dell’aiuto allo sviluppo”, ha spiegato, aggiungendo che i nuovi diritti economici consacrano l’estensione della base sociale dell’attività produttiva.

“Si tratta, ha continuato, di promuovere la nascita di una grande classe media per passare da un’economia di rendita a un’economia aperta, generatrice di ricchezza e di opportunità d’integrazione per la popolazione.

Approcciando le basi del modello di sviluppo nel Sahara, Guerraoui ha spiegato che esso si basa su una strategia di cambiamento costruita attorno a cinque riflessioni-rotture sui piani economico, sociale, culturale, ambientale e della gouvernance.

Tali rotture puntano a rafforzare la fiducia delle popolazioni nelle istituzioni, sviluppare la partecipazione civica, incoraggiare l’impegno delle forze vive della regione per l’attuazione del modello e garantire le condizioni sostenibili per la sicurezza e lo sviluppo del territorio.