MAROCCO ITALIA

Italia: Cittadini del Regno del Marocco, 2015

Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2015 i cittadini degli Regno del Marocco rappresentano la terza comunità extracomunitaria in Italia per un totale di 449.058 mila persone, ovvero il 9%  della popolazione straniera in Italia (dato leggermente in calo rispetto alle 454.773 mila persone nel 2014).

I primi cittadini del Marocco arrivarono in Italia negli anni Sessanta. La legislazione dell’epoca non prevedeva  alcun visto per l’ingresso nel Paese. La presenza dei cittadini del Marocco inizia a diventare nota nella scena migratoria italiana verso gli anni Ottanta ed in particolare negli anni Novanta. Secondo le statistiche 83.292 mila cittadini marocchini erano regolarmente stabiliti in Italia nel 1991; nel 2007, su quasi 4 milioni di stranieri, il numero di cittadini marocchini ammontava a 365.908.

I nuovi arrivati avevano un livello d’istruzione più elevato, erano i lavoratori rimasti senza impiego nelle fabbriche o nelle miniere di fosfato. Più giovani dei loro predecessori, hanno dimostrato una disposizione al lavoro non solo nell’agricoltura, ma anche nei settori dell’edilizia, dell’industria e dei servizi. Un certo numero di studenti, che hanno trovato uno sbocco nelle università italiane, ha contribuito allo stesso modo a innalzare il livello culturale della comunità di cittadini marocchina in Italia.

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio i cittadini marocchini risultano essere i meno polarizzati e maggiormente diffusi; più nello specifico essi risiedono in particolare al Nord (soprattutto Nord-Est), nella costiera adriatica centro-settentrionale, nella regione Campania e nella regione Lazio. Le prime tre città italiane per numero di cittadini marocchini sono Torino, Roma e Genova.

PARTECIPAZIONE ALL’ECONOMIA ITALIANA E IMPRENDITORIA

Sul piano economico è stato dimostrato che i membri della comunità marocchina mostrano un dinamismo significativo. Uno studio realizzato dal Centro Italiano degli Studi e delle Ricerche IDOS nel 2015 i cittadini marocchini si confermano al primo posto tra gli immigrati responsabili di imprese individuali con il 15,2% del totale (dato in aumento rispetto al 2014). Essi hanno concentrato l’impegno imprenditoriale nei seguenti settori: Commercio (74,1%) , Edilizia (13,5%), Servizi alle imprese (3,2%).

Il 50% dei lavoratori di origine marocchina percepisce un reddito mensile superiore a 1000 euro. La parte di reddito compresa tra i 1001 e i 1250 euro è preponderante, nella misura in cui essa riguarda il 24,6% dei lavoratori che appartengono alla comunità. Nel 2012, i lavoratori marocchini titolari di un contratto di lavoro retribuito sono circa 175.000; la maggior parte (110.000 lavoratori) hanno firmato un contratto di lavoro indeterminato, mentre più di 38.000 sono impiegati a tempo determinato. Il lavoro indipendente detiene un posto importante nella comunità: più di un commerciante su 4 (40.000) e quasi un imprenditore su 5 (58.000) tra i non comunitari è di nazionalità marocchina; si contano inoltre più di 12.000 artigiani che appartengono a questa comunità. La comunità marocchina in Italia si distingue per la proporzione importante di titolari di permesso di soggiorno CE (il 64%, contro il 54,3% presso i non comunitari).

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DONNE

La comunità di cittadini marocchina in Italia si caratterizza per una polarizzazione di genere più equilibrata rispetto ad altri immigrati provenienti dall’Africa del Nord e a tutto il continente africano. Secondo i dati ISTAT per il 2015 su un totale di 449.058 mila immigrati provenienti dal Marocco presenti sul territorio, le donne rappresentano il 45,9% (in leggero aumento rispetto 44% del totale nel 2013) contro il 54,1% degli uomini (in leggero calo rispetto al 56% del totale nel 2013).

L’arrivo delle donne si è concretizzato solo negli anni Novanta, con i primi ricongiungimenti familiari. Grazie alla loro presenza e a quella dei loro figli la comunità ha iniziato ad assumere un’immagine di stabilità sociale. Gli anni Duemila hanno visto un consolidarsi dei ricongiungimenti familiari e dei legami con la società italiana. I marocchini d’Italia sono propensi a un insediamento stabile e definitivo reso possibile grazie all’entrata in vigore della legge 40/1998 sul permesso di soggiorno e alla Direttiva europea (109 del 2003) relativa al permesso di soggiorno, entrata in vigore in Italia nel 2007.

Questa integrazione all’interno della società italiana spiega la riduzione progressiva dei fondi trasferiti in Marocco, che ammontava a più di 300 milioni di euro tra il 2007 e il 2008, e si è stabilizzato a 250 milioni di euro circa nel 2015(dato lievemente in aumento rispetto ai 242 milioni del 2012). Tali economie sono spesso rivolte verso il sostegno del processo d’integrazione e spesso per l’acquisto di un alloggio in Italia.

GIOVANI

In seno alla comunità marocchina, le classi di età giovani sono predominanti; i minorenni, in particolare, che sono 158.023, hanno una notevole incidenza, in quanto rappresentano da soli circa il 31% dell’insieme dei cittadini marocchini in soggiorno regolare al 1° gennaio 2013 (una cifra superiore di più di 6 punti percentuali rispetto a quella registrata per l’insieme di cittadini non comunitari). Vi è in seguito la fascia d’età tra i 30 e i 39 anni, che rappresenta il 23,5% delle presenze. Inoltre i dati per il  2015 mostrano che gli studenti aventi cittadinanza marocchina ammontano a 102.515 mila, ovvero il 12,6% del totale degli studenti stranieri.

La seconda generazione è pertanto più favorevole a un’integrazione con la società italiana, a condizione che questo non comprometta la loro identità marocchina. Si sentono italiani per metà e marocchini per l’altra metà. Dell’Italia apprezzano la storia e l’arte e del Marocco i loro valori e le tradizioni. I marocchini d’Italia preferiscono quindi parlare di doppia appartenenza culturale. In effetti le statistiche dell’ISTAT mostrano che il numero di bambini e di giovani che frequentano le scuole e i licei italiani nell’anno scolastico 2012-2013 ha raggiunto quota 98.106. Questa integrazione è allo stesso modo segnata dal numero di matrimoni tra italiani e marocchini che ha raggiunto tra il 1992 e il 2011 quasi i 25.000

Fonti:

“Dossier Statistico Immigrazione 2015”, realizzato dal Centro Italiano di Studi e Ricerche «IDOS»

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